Abbiamo peccato, tutti

Tutti abbiamo peccato

Riconoscerci tutti peccatori e invocare sinceramente il perdono di Dio ci fanno sperimentare immediatamente la Sua infinita misericordia e il Suo Amore.

Omelia per venerdì 6 ottobre 2023

Letture: Bar 1,15-22; Sal 78 (79); Lc 10,13-16

La pagina del profeta Baruc che ascoltiamo nella prima lettura e il Salmo 79 che preghiamo come Salmo Responsoriale sono testi quanto mai adatti per vivere il carattere penitenziale che normalmente la Chiesa assegna al giorno di venerdì.

Di nuovo esiliati

Baruc era scrivano, discepolo e devoto amico del profeta Geremia, perciò, come periodo storico (dopo aver ascoltato brani di Esdra, Neemia e Zaccaria che narravano della fine dell’esilio), torniamo indietro al periodo doloroso della deportazione babilonese.

Questa pagina è una bellissima supplica penitenziale, dove il profeta si fa voce di tutto il popolo degli esiliati per esprimere il pentimento.

Solidarietà coi peccatori

Il primo aspetto bello che questa pagina ci suggerisce è la solidarietà del profeta con tutto il popolo: non si tira fuori dalla “mischia”, ma si sente ugualmente responsabile e solidale con la situazione di infedeltà di tutta la sua gente.

Questa è una cosa che dobbiamo imparare tutti: al di là del fatto che nessuno di noi può dirsi senza peccato (cfr Gv 8,7; 1Gv 1,8), se anche per un solo attimo lo fossimo, è sempre bene rimanere umili, coi piedi per terra, e solidali coi peccatori, come ha fatto Nostro Signore (cfr 2Cor 5,21).

L’origine del male

Il secondo aspetto che questa pagina ci aiuta a meditare è la lettura della propria condizione di sofferenza e disgrazia come conseguenza delle proprie infedeltà.

Su questo mi sono espresso migliaia di volte e lo ripeterò fino alla noia: Dio non ci manda grazie o disgrazie in base al nostro comportamento. Se dovesse esserci una relazione diretta tra le nostre azioni e la nostra sorte terrena, il mondo avrebbe cessato di esistere dopo cinque minuti, per lo meno, subito dopo l’assassinio di Abele da parte di suo fratello Caino.

Ma è una lettura sapiente e sapienziale quella che sa collegare le tante sofferenze presenti nel mondo con gli altrettanti atteggiamenti di egoismo e cattiveria di cui ogni uomo si rende colpevole:

…ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.

Anche su questo, dico spesso che – per ogni disgrazia e catastrofe che accade su questa terra – possiamo sempre trovare lo “zampino” dell’uomo e della sua cattiveria, del suo egoismo sfrenato.

Un esempio? Quand’anche fosse un evento naturale come un terremoto a devastare la terra, quante vite si sarebbero potute salvare se nessuno avesse speculato nell’edilizia costruendo con materiali scadenti e senza rispettare le norme previste? Lo stesso dicasi per le alluvioni e altri cataclismi della natura (senza dimenticare che di molti eventi climatici siamo direttamente o indirettamente responsabili, come ci ha nuovamente ricordato il Papa nell’esortazione apostolica Laudate Deum).

Il senso del pentimento

La preghiera penitenziale e la confessione delle proprie colpe hanno cambiato di significato dopo l’avvento di Cristo e del Suo sacrificio redentore: se prima queste preghiere si aprivano tutt’al più alla speranza di poter ottenere la clemenza di Dio e il Suo “ravvedimento” (cfr Gio 3,9), ora ogni uomo sa che la preghiera sincera di pentimento ottiene immediatamente il perdono dei propri peccati e la salvezza (cfr Lc 23,42-43).

Ricordo che il nostro professore di Liturgia ci diceva che – nel momento stesso in cui iniziamo la preghiera con l’invocazione «O Dio, vieni a salvarmi» – si realizza per noi l’evento salvifico di Cristo.

La mia preghiera preferita

E vi confido che la preghiera di pentimento e richiesta di perdono è quella che preferisco e mi risulta più consona tra tutte, perché mi fa sentire in modo immediato e vivo il contatto con la misericordia infinita di Dio.

Mi ritrovo spesso, quando cammino per strada o guido l’automobile, ad accorgermi che sto ripetendo ad ogni respiro la preghiera del pellegrino russo

«Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore».

Questo mi mette una grande pace e serenità nell’animo.