Dio è con noi se… Ascensione del Signore (A)

Dio è con noi se...

Nessuno hai il diritto di dire «Dio è con noi». Il Signore è con noi solo se noi Lo accogliamo e vogliamo stare con Lui, dalla Sua parte, sulla Sua strada.

Omelia per domenica 21 maggio 2023

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Letture: At 1,1-11; Sal 46 (47); Ef 1,17-23; Mt 28,16-20

Il breve brano di vangelo di questa solennità si conclude con una delle più belle promesse di Gesù:

«ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Si ritorna all’inizio

È un incoraggiamento stupendo, che racchiude tutto il vangelo di Matteo in una sorta di inclusione letteraria con quanto promesso fin dall’inizio richiamando la profezia di Isaia:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele
che significa Dio con noi (cfr Mt 1,22-23; Is 7,14; Is 8,8.10).

Io sarò con voi

Nella Sacra Scrittura la promessa di Dio di essere con i Suoi messaggeri e con il Suo popolo è ripetuta in modo martellante, quasi ossessivo, ed è sempre usata per rincuorare o incoraggiare.

«Io sarò con te»

Basta scorrere le pagine della Genesi, dell’Esodo, del Libro dei Giudici per trovare queste parole rivolte a Giacobbe (cfr Gen 31,3), a Mosè (cfr Es 3,12), a Gedeone (cfr Gdc 6,16)… così come nei libri dei profeti.

Malintesi, antichi e moderni

Nell’Antico Testamento questa promessa compare spesso in un contesto militare, di battaglia di Israele contro gli altri popoli. Sarà per questo, forse, che la storia ha frainteso queste parole e le ha utilizzate a sproposito, come giustificazione di ogni prevaricazione e violenza.

Il Got mit uns di triste memoria nazifascista è solo l’ultima delle tante aberrazioni umane che hanno “tirato per la giacchetta” Dio con l’intento di motivare anche la guerra come qualcosa di giusto e santo.

Per evitare di replicare questi terribili malintesi, bisogna imparare a leggere bene la Bibbia, tutta intera.

Condizioni necessarie

Nel secondo libro delle Cronache, infatti, troviamo scritto:

Lo spirito di Dio investì Azaria… che disse: «voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà» (cfr 2Cr 15,1-2).

E nel libro del profeta Amos leggiamo:

«Cercate il bene e non il male,
se volete vivere,
e solo così il Signore, Dio degli eserciti,
sarà con voi, come voi dite»
(Am 5,14).

Ci sono delle condizioni imprescindibili perché la promessa di Dio di essere con il Suo popolo si realizzi, ed è che anche il Suo popolo voglia essere con Lui, pensare come Lui, seguirlo nella via del bene.

Quando il Signore è con noi?

Anche nelle lettere di san Paolo troviamo questa correlazione chiarissima:

fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi (cfr 2Cor 13,11).


Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi! (cfr Fil 4,9).

È anche il significato della promessa che chiude il vangelo di Matteo che ascoltiamo oggi: Gesù promette di essere con noi per sempre se accogliamo il Suo invito alla missione, a fare «discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che ci ha comandato».

Se ci amiamo gli uni gli altri

Proprio come – nel vangelo di Giovanni – troviamo l’affermazione:

«Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando»,

ovvero:

«che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (cfr Gv 15,12-17).

Domande e provocazioni

Che senso ha, allora, il continuo augurio «il Signore sia con voi» che risuona nella liturgia?

Dalle argomentazioni appena esposte appare chiaro che non possiamo dare per scontato che il Signore sia con noi (nemmeno nella liturgia), e tantomeno pretenderlo; viene in mente la domanda/protesta del popolo di Israele nel deserto:

Mosè… chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?» (cfr Es 17,1-7)

«Il Signore sia con voi» non è tanto l’auspicio benedicente che Dio ci accompagni e ci assista nelle nostre attività quotidiane, ma piuttosto che noi possiamo accogliere la Sua presenza: cosa per niente scontata.

È come se il sacerdote dicesse ai fedeli: «vi prego di creare le condizioni e lo spazio necessari ad accogliere il Signore nella vostra vita».

Che noi siamo col Signore

E allora termino questa riflessione augurando a me e a voi, non tanto che il Signore sia con noi, ma che noi siamo col Signore, dalla Sua parte, secondo la Sua volontà, e ci lasciamo sempre guidare da Lui nell’annuncio del Vangelo a tutti i popoli.