È questo il tempio del Signore?

Accendere candele nel tempio
Omelia per sabato 27 luglio 2024

Non si può costringere Dio ad abitare in un tempio fatto di pietre e cemento se lo si è cacciato fuori dal proprio cuore: è una menzogna!

Letture: Ger 7,1-11; Sal 83 (84); Mt 13,24-30

Anche nel brano di Geremia che ascoltiamo oggi nella Prima Lettura torna il tema, frequente nei profeti, della denuncia di un culto semplicemente esteriore e ipocrita, a “copertura” di una vita assolutamente segnata dal peccato:

«voi confidate in parole false, che non giovano: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!”, e poi continuate a compiere tutti questi abomini».

Parole menzognere

Per la religiosità ebraica il tempio di Gerusalemme è sempre stato il simbolo condensato della presenza di Dio sulla terra, fin dalla sua costruzione e consacrazione ad opera di Salmone (cfr 1Re 8,10-13); perciò le parole che Geremia fa risuonare su ordine di Dio sono molto forti:

«Non confidate in parole menzognere ripetendo: “Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!”»

Perché sono parole menzognere?

Perché pretendono di costringere Dio ad abitare in un luogo contro la Sua volontà!

Infatti, come sentivamo dalla voce di Isaia una decina di giorni fa, Dio è nauseato da riti vuoti e falsi, che cercano di coprire una condotta assolutamente criminale e abominevole, sacrifici offerti con mani che grondano sangue!

Candele e santini

Prestando servizio anche io in un Santuario da quasi tre anni ormai, posso dire che davvero ci sono tante persone che credono di poter dire «sono salvo» “coprendo” le proprie malefatte accendendo qualche candela alla Madonna e ai Santi, acquistando qualche santino o coroncina del Rosario da tenere al collo o appendere in macchina dopo avermeli fatti benedire…

Affidarsi alla Madonna e ai Santi senza dare una poderosa virata alla propria vita è davvero una menzogna, verso se stessi, verso Dio e verso i fratelli!

Se…

Infatti, il Signore elenca una sfilza di «se», di condizioni necessarie a far sì che il Tempio torni ad essere la casa di Dio e dei Suoi figli:

Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia dèi stranieri…

Il vero tempio del Signore

Tutto questo perché, come dico spesso, prima di abitare in un edificio fatto di pietre, mattoni e/o cemento, Dio desidera prendere dimora nel cuore di ogni uomo: quello è il Suo tempio e sacrario naturale.

E – proprio come avviene per una chiesa, che viene sconsacrata quando è profanata – così Dio non può abitare in un cuore fintantoché non si toglie di mezzo tutto ciò che non ha nulla a che fare con Lui, e non glielo si riconsacra.

Non sto invitando nessuno a smettere coi pellegrinaggi, l’accensione di candele o altri atti devozionali, ma a preoccuparsi che la luce di quei ceri sia accesa anzitutto dentro di sé e porti verità, che l’immagine di quei santini sia rispecchiata anzitutto dalla propria vita, anziché raffigurata su un cartoncino gelosamente custodito nel portafoglio…