Giovedì della 25ª settimana del Tempo Ordinario (II)

Giovedì 25ª sett.

Letture del giovedì della 25ª settimana del Tempo Ordinario. Lezionario Romano (Anno II).

PRIMA LETTURA

Non c’è niente di nuovo sotto il sole.

Dal libro del Qoèlet

Qo 1,2-11

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.

Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?

Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.

Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.

Il vento va verso sud e piega verso nord.

Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.

Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.

Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.

Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.

Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.

C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?

Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.

Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.

SALMO RESPONSORIALE

dal Sal 89 (90)

℟. Signore, tu sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.


Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. ℟.


Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. ℟.


Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! ℟.


Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda. ℟.

CANTO AL VANGELO

(Gv 14,6)

Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. 
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Alleluia.

VANGELO

Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 9,7-9

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Omelie per questa ricorrenza

Fonte: www.chiesacattolica.it