In attesa dell’uomo forte

Elia, uomo forte

Siamo sempre alla ricerca dell’uomo forte, ma Dio ha scelto di venirci incontro nella debolezza, come un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.

Omelia per sabato 16 dicembre 2023

Letture: Sir 48,1-4.9-11; Sal 79 (80); Mt 17,10-13

Non siamo solo noi italiani di oggi quelli alla perenne ricerca dell’uomo forte che piove dal cielo, dell’Elia profeta che torni con fiamme e fulmini a rimettere tutte le cose a posto… erano così pure gli scribi al tempo di Gesù.

Uomo forte dopo uomo forte…

Ma di “uomini forti”, di profeti, di Elia o Giovanni il Battista, di Francesco d’Assisi e Filippo Neri (o chi preferite voi), il Signore non ha mai smesso di mandarne, e ne manda tuttora.

Ad un certo punto ha pure mandato Suo Figlio, pensando: «Avranno rispetto per mio figlio!» (cfr Mc 12,1-12), ma non è andata come sperava: anche del Figlio dell’uomo (come col Battista) «hanno fatto quello che hanno voluto».

Dalle stelle alle stalle

E così continuiamo noi, giorno per giorno: innalziamo sopra gli altari uomini e donne a turno, esaltandoli per cinque minuti, e poi mettendoli in croce un attimo dopo.

Non lo facciamo solo coi Santi del passato, ma anche con gli uomini del nostro tempo, della società, della politica, di Chiesa etc… basta vedere la parabola di Papa Francesco: dopo i primi attimi di esaltazione generale, ora il 99% della popolazione mondiale (laica ed ecclesiale) è contro di lui.

Uguali al Maestro

La sua parabola ha cominciato ad essere discendente appena ha fatto capire di voler essere come il Maestro, di voler vivere il Vangelo sine glossa (come il Santo di cui ha scelto di portare il nome).

Ma chi vuole essere come il Maestro, fa inesorabilmente la Sua stessa fine:

«Un servo non è più grande del suo padrone». Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (cfr Gv 15,20).

Sbaglia anche la Bibbia?

Eppure si continua a invocare l’arrivo di un “uomo forte”, e anche il “dio” che ogni tanto cerchiamo di “tirar giù” dal cielo a sistemare i nostri casini è sempre quel “castigamatti” tipo Zeus o Giove, coi fulmini pronti nella faretra…

Anche il Samo Responsoriale di oggi pecca di queste pretese e illusioni:

Dio degli eserciti, ritorna!

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,

sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Pace: non dobbiamo mai dimenticare che la Bibbia è – sì – parola di Dio, ma pur sempre scritta da uomini.

Verrà a salvarci un Dio-uomo debole

C’è voluto il Verbo Incarnato a spiegarci che Dio non ci viene incontro come un uomo forte, ma nella debolezza (cfr Fil 2,6-8), come «un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (cfr Lc 2,12), come un “povero Cristo” in croce, scandalizzando il mondo di allora e quello di oggi:

Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (cfr 1Cor 1,22-25).