In sintonia con Gesù. Domenica delle Palme (B)

In sintonia con Gesù

L’abbondanza delle pagine bibliche che ascoltiamo oggi ci invita a entrare in sintonia col cuore di Cristo e i Suoi sentimenti, lasciando da parte tutto quanto ci distoglie da essi.

Omelia per domenica 24 marzo 2024

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Letture: Is 50,4-7; Sal 21 (22); Fil 2,6-11; Mc 14,1-15,47

La Domenica delle Palme, soprattutto nella celebrazione principale che prevede pure la Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, è una giornata caratterizzata da un’altalena di sentimenti ed emozioni.

Su e giù

È una celebrazione in chiaroscuro, in “agrodolce”, dove la gioia e la tristezza si mescolano.

Seguendo la narrazione delle pagine bibliche proposte dalla Liturgia, siamo come proiettati sulle “montagne russe”, in un continuo su e giù: dall’«Osanna» festante di chi accoglie il Messia al rabbioso «Crocifiggilo!» di chi – pochi giorni dopo – lo rifiuta.

Dentro e fuori

Dai luoghi intimi e colmi di amicizia, come il Cenacolo, alle stanze segrete sudice di imbroglio dove tramano Giuda e i capi dei sacerdoti.

Dal silenzio e dalla solitudine del Getsèmani alla piazza confusa e facinorosa sotto il palazzo di Pilato.

Dai sentimenti più intimi del Signore e delle persone a Lui più vicine, alle urla sguaiate dei Suoi detrattori e delle folle.

Il rischio di perdersi

Tuffarsi in questa “girandola” di emozioni rischia di farci uscire confusi e persi e – siccome alla fine si staglia la Croce – di andar via con un macigno sul cuore, pesante come la pietra rotolata davanti al sepolcro di Gesù.

Altro rischio frequente è quello di vivere il tutto da semplici spettatori, che guardano da lontano, senza farsi coinvolgere.

La chiave di lettura

Ma il Lezionario propone ogni anno tre brani della Scrittura che ci danno la chiave giusta per aprire la porta di questo grande mistero ed entrare – in punta di piedi – a contemplare l’Amore crocifisso.

Sono le pagine del profeta Isaia, del Salmo 21 e dell’inno cristologico della Lettera ai Filippesi: tutti testi che ci permettono di immedesimarci con Cristo ed entrare in sintonia con Lui.

In tal senso, mi spiace che – della seconda lettura – sia stato tagliato proprio il versetto 5, che ci invita a questa sintonia profonda:

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

In sintonia con Gesù

In che modo dobbiamo entrare in sintonia con Gesù?

Non tanto nel condividere i Suoi dolori e le Sue sofferenze (che è abbastanza “automatico”), ma nell’avere lo stesso sguardo di speranza che Cristo innalza al Padre nel momento della prova e lo stesso sguardo di compassione che rivolge verso l’umanità ferita e sofferente.

Confidare e consolare

Nella Prima Lettura, tratta dal terzo Canto del Servo del Signore,1 è facile intravedere le vicende dolorose della Passione di Gesù, ma ciò su cui dobbiamo porre l’attenzione sono i sentimenti che il protagonista esprime:

  • anzitutto il suo essere discepolo dall’orecchio attento all’ascolto, così da poter «indirizzare una parola allo sfiduciato»;
  • in secondo luogo la sicurezza di non restare svergognato e confuso perché il Signore lo assiste.

Anche del Salmo Responsoriale (il cui primo versetto gli evangelisti mettono sulla bocca di Gesù morente), non dobbiamo sottolineare le cattiverie delle prime strofe – ricalcate alla lettera dalla gente e dai soldati sul Calvario – ma i sentimenti di speranza e confidenza in Dio espressi soprattutto nei versetti finali (cfr Sal 22,24-32).

Solidarietà con l’uomo

Allo stesso modo, ascoltando il famoso inno cristologico riportato dalla seconda lettura, più che dall’umiliazione della morte di croce, dobbiamo farci sorprendere dalla solidarietà di un Dio che si fa così simile e vicino all’umanità ferita da condividerne l’umiliazione e le ingiuste sofferenze.

Non è Cristo quello da compatire

Meditare la Passione di Cristo, perciò, non è un invito a provare pietà verso Gesù, dicendo «poverino, quanto ha sofferto!», ma ad entrare in sintonia coi Suoi sentimenti di totale abbandono in Dio e infinita compassione verso la nostra condizione di fragilità e peccato, che l’ha spinto fino a dare la vita per noi.

Essere in sintonia con Dio in questi giorni della Settimana Santa sarà possibile solo se il nostro cuore si muoverà alla Sua stessa compassione per l’umanità, per i “poveri cristi” che ci vivono accanto.

  1. Nei Canti del Servo del Signore la tradizione cristiana ha letto una raffigurazione profetica della vicenda di Cristo. ↩︎