L’amante di Gesù? Festa di Santa Maria Maddalena

L'amante di Gesù?

Perfino i testi della Liturgia sembrano ammiccare a questa ipotesi bislacca dell’amante! Ma la Maddalena amava Gesù in modo puro, con l’anima, da vera discepola

Letture: Ct 3,1-4 (oppure 2Cor 5, 14-17); Sal 62 (63); Gv 20,1-2.11-18

Quanti romanzi e film sono stati fatti costruendo illazioni su una presunta relazione segreta tra Gesù e la Maddalena?

Il più famoso e recente è Il Codice da Vinci, romanzo dello scrittore Dan Brown da cui fu tratto anche un film.

Più datato è lo scandaloso film L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese (anch’esso tratto da un romanzo precedente).

Ci si mette pure il Lezionario?

Perfino i testi della liturgia sembrano ammiccare a tale ipotesi, scegliendo come prima lettura un brano del Cantico dei Cantici: libro dall’alto contenuto erotico, a tratti perfino esplicito nel descrivere l’attrazione fisica tra i due amanti.

Alcuni testi del Cantico dei Cantici non si potrebbero mai leggere in chiesa, durante una celebrazione eucaristica, altrimenti le vecchiette cadrebbero come “pere cotte” per un colpo al cuore.

Ma anche questo libro è Parola di Dio, e l’amore umano (anche nella sua dimensione fisica, affettiva ed erotica) è un’invenzione di Nostro Signore.

La giusta chiave di lettura

Per di più, il testo che ci è proposto oggi come prima lettura contiene già la giusta chiave di interpretazione per aiutarci a capire che non si allude certo all’amore umano di un’amante per il suo amato:

«Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato».

La vecchia versione CEI 1974 traduceva «l’amato del mio cuore», ma – per quanto qualcuno possa sapere che il cuore nella cultura biblica è ben più della sede dei sentimenti – la nuova traduzione cerca di indirizzare in modo più chiaro la comprensione del testo anche da parte dei più “profani”.

«L’anima mia» può essere tradotto anche con «la mia vita»: quindi, la vita di questa donna dipende dalla presenza del suo amato, e lei lo ama più della sua stessa vita.

Quella che si mette in cerca dell’amato nel mezzo della notte (rischiando perfino di essere arrestata dalle guardie di ronda) non è un’amante invaghita e sensualmente “drogata” dall’attrazione per il suo “maschio”, ma un’anima disperata che si sente vuota e abbandonata.

Il senso spirituale

Ecco perché la rilettura cristiana di questi testi ha visto dentro questo amore quello tra Gesù e la Chiesa, Sua sposa (cfr Ef 5,21-33).

Anche l’immagine del letto – più che il luogo dove si attende di poter incontrare l’amante – richiama la veglia notturna dell’orante, in attesa del suo Signore:

Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene
(cfr Sal 63,7-9).

L’Amore è più forte della morte

Una delle espressioni più famose del Cantico dei Cantici è:

«forte come la morte è l’amore» (cfr Ct 8,6).

Ebbene: il sentimento purissimo che lega la Maddalena a Gesù ha dimostrato di resistere oltre la morte.

Mentre i discepoli erano ormai rassegnati e ci avevano messo una pietra sopra (come i due di Emmaus: cfr Lc 24,21), chiusi a chiave nel loro dolore, Maria di Magdala – da vera discepola – non si è fatta fermare nemmeno dall’evidenza della Croce:

il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio

Nemmeno la morte poteva spezzare un legame così forte.

Solo questa sua perseveranza, salda anche di fronte all’ineluttabilità della morte, le ha consentito di incontrare – prima tra tutti – Gesù risorto e vivo.

È chiaro – quindi – che non si tratta di semplice amore, ma di fede: una fiducia incrollabile nel suo Signore (tanto che lo chiama così anche da morto: «Hanno portato via il mio Signore…»).

Cosa fa nascere un Amore così?

Cosa aveva fatto nascere un sentimento così forte nella Maddalena?

Senz’altro la riconoscenza infinita di essere stata liberata dal male: la tradizione evangelica – infatti – afferma che da lei Gesù aveva scacciato sette demoni (cfr Mc 16,9 e Lc 8,2).

E poi – oltre che essere stata discepola di Gesù (come affermano i Sinottici) – il suo essere stata «presso la croce di Gesù», come attesta Giovanni (cfr Gv 19,25).

È solo sotto il Crocifisso che l’amore umano si distilla, bagnato dal sangue purissimo dell’Amore di Dio fatto dono.

È presso la croce di Cristo che si è forgiato l’Amore immenso per Dio di tanti Santi, a partire da San Francesco d’Assisi (che piangeva perché «l’Amore non è amato») fino al nostro caro Papa Giovanni che dialogava spesso col Crocifisso appeso davanti al suo letto:

«Egli mi guarda ed io gli parlo. Nelle lunghe e frequenti conversazioni della notte, il pensiero della redenzione del mondo mi è apparso più urgente che mai… Quelle braccia dicono che lui è morto per tutti, per tutti: nessuno è respinto dal suo amore, dal suo perdono».

(Mario Benigni – Goffredo ZanchiGiovanni XXIII , San Paolo, 2000, p. 429)

Apostola degli apostoli

Perciò, altro che “amante di Gesù” la Maddalena!

O – se volete – “amante” sì, ma come participio presente del verbo amare: non travisamento umano dell’amore, ma Amore pienamente divino, capace di dare la vita (cfr Gv 15,13).

Ella è la vera discepola, e per questo che Gesù l’ha scelta come prima apostola per rafforzare e incoraggiare gli stessi Suoi apostoli, come dice il Prefazio della Messa di oggi:

Nel giardino egli si manifestò apertamente
a Maria di Magdala,
che lo aveva seguito con amore
nella sua vita terrena,
lo vide morire sulla croce
e, dopo averlo cercato nel sepolcro,
per prima lo adorò risorto dai morti;
a lei diede l’onore di essere apostola
per gli stessi apostoli,
perché la buona notizia della vita nuova
giungesse ai confini della terra.