L’amicizia è dono di Dio
Omelia per lunedì 29 luglio 2024, ss. Marta, Maria e Lazzaro
Per noi credenti esiste solo un modello di amicizia possibile: quello che ci ha insegnato Gesù, facendoci destinatari del Suo Amore.
Letture: 1Gv 4,7-16; Sal 33 (34); Gv 11,19-27 (oppure Lc 10,38-42)
Nella riflessione dell’anno scorso ho cercato di descrivere l’importanza per Gesù dell’amicizia con questi tre santi di Betania: nella loro casa, il Signore trovava rifugio, accoglienza, riparo, conforto, soprattutto nei frangenti più drammatici della Sua vita.1
Amicizia e amore vengono da Dio
Quest’anno vorrei fermarmi sul testo della Prima Lettura, perché – come accennavo l’anno scorso – contiene il condensato (oserei dire la regola) per definire cos’è l’amicizia secondo la concezione cristiana.
Mi direte subito:
«ma il termine “amicizia” non compare nemmeno una volta in quel testo!»
Avete ragione; ma qui viene il bello, perché – per quanto in tutte le lingue esistano parole diverse per indicare i due tipi di affetto – “amore” e “amicizia” hanno la stessa origine etimologica: vengono dal verbo “amare”.
E il testo della Prima Lettura attacca proprio così:
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio.
Giovanni sta parlando di quei legami di affetto sincero e disinteressato che legano gli uomini (tanto che, per gli antichi, il legame amicale era ancora più forte e profondo di quello amoroso inteso nel senso erotico), e ci dice chiaramente che essi esistono perché trovano origine in Dio: dunque, anche l’amicizia è da Dio.
Lo stesso autore, nel suo vangelo, per descrivere il rapporto amicale tra Gesù e i tre di Betania, dice proprio così:
Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro (Gv 11,5).
L’amore frainteso
Molte volte, nella nostra “cultura” scialba e ormai annacquata, si parla di amore come se fosse un gioco, qualcosa che si può prendere e bistrattare come e quando si vuole, a seconda del bisogno, sempre e solo in base al proprio sentimento e tornaconto personale.
Si reclama una libertà dell’amore e nell’amore, ma – proprio nel farlo – non si fa altro che descrivere l’amor proprio, l’egoismo, tanto che poi bisogna correre ai ripari quando succedono i patatrac, e parlare di “amori malati” quando un’idea di amore basata solo sul possesso e sul proprio soddisfacimento sfocia nel femminicidio.
Quando succedono queste cose gravi (ma anche le più banali scaramucce di coppia) si cade nell’errore di dire che l’amicizia è più vera dell’amore di coppia: la cosa di per sé è vera, ma solo se non se ne dà una definizione per sottrazione (ovvero: togliendo la reciprocità “obbligata” che il rapporto di coppia impone), ma se ne recupera il significato più vero.
È Dio ci che chiama amici
Definire cosa sia l’amicizia (e che tipo di amore sia) non è affatto semplice: si dovrebbero leggere interi libri di psicologia e sociologia, e non sono certo io la persona adatta a farvene anche solo un sunto qui.2
A me interessa ribadire che per un credente l’amore e l’amicizia non sono solo sentimenti spontanei che nascono tra gli uomini, ma doni di Dio.
Si scopre cos’è l’amicizia quando qualcuno ci dice, per la prima volta, «vuoi essere mio amico?»
Ebbene, noi non possiamo dimenticare che è Gesù ad averci detto
«Voi siete miei amici… vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…» (cfr Gv 15,12-17).
Gesù ci ha insegnato cos’è la vera amicizia facendoci Suoi amici, ovvero: destinatari del Suo amore.
Per gli amici si dà la vita
E il Suo Amore non è un sentimento vuoto, ma concreto fino all’estremo:
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici».
Ecco perché Giovanni, nel brano della sua Prima Lettera che ascoltiamo oggi, ribadisce:
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
L’unica amicizia possibile
Esistono tante forme di amicizia, e – come dicevo poco fa riguardo all’amore – tanti surrogati e aberrazioni di tale sentimento, ma per noi credenti esiste solo un modello di amicizia possibile, quello che ci ha insegnato Gesù, facendoci destinatari del Suo Amore:
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri… se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi.
Alla fine di questo piccolo percorso di riflessione, è utile chiederci
- Quanti veri amici abbiamo?
- Quante delle nostre amicizie vengono da Dio e si reggono sull’amore di Dio?
- Eravamo quattro amici a… Betania, omelia per sabato 29 luglio 2023. ↩︎
- Una traccia di riflessione interessante su può trovare online alla voce “amicizia” sull’Enciclopedia dei ragazzi di Treccani. ↩︎