Le cinque vie della riconciliazione con Dio

Riconciliazione

Condanna dei propri peccati, perdono delle offese, preghiera, elemosina e umiltà: le vie della riconciliazione con Dio (dalle Omelie di san Giovanni Crisostomo)

Dalle Omelie di san Giovanni Crisostomo, vescovo (Om. sul diavolo tentatore 2,6)

Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo.

La condanna dei propri peccati

La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (cfr Is 43,25-26). Perciò anche il profeta diceva:

Dissi: «Confesserò al Signore le mie colpe», e tu hai rimesso la malizia del mio peccato (Sal 32, 5).

Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione.

E poi se condanni le tue colpe, sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua diretta accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.

Perdonare i fratelli

Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n’è un’altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l’ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdono delle offese da noi fatte al Signore.

E questo è un secondo modo di espiare i peccati:

«Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi» (Mt 6, 14).

Una preghiera fervorosa

Vuoi imparare ancora una terza via di purificazione?

È quella della preghiera fervorosa e ben fatta che proviene dall’intimo del cuore.

L’elemosina

Se poi ne vuoi conoscere anche una quarta, dirò che è l’elemosina.

Questa ha un valore molto grande.

L’umiltà

Aggiungiamo poi questo: Se uno si comporta con temperanza e umiltà, distruggerà alla radice i suoi peccati con non minore efficacia dei mezzi ricordati sopra.

Ne è testimone il pubblicano che non era in grado di ricordare opere buone, ma al loro posto offrì l’umile riconoscimento delle sue colpe e così si liberò dal grave fardello che aveva sulla coscienza.

Cerchiamo di avanzare ogni giorno

Abbiamo indicato cinque vie di riconciliazione con Dio.

La prima è la condanna dei propri peccati. La seconda è il perdono delle offese. La terza consiste nella preghiera, la quarta nell’elemosina e la quinta nell’umiltà.

Non stare dunque senza far nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzare per tutte queste vie, perché sono facili, né puoi addurre la tua povertà per esimertene.

La povertà non è un ostacolo

Ma quand’anche ti trovassi a vivere in miseria piuttosto grave, potrai sempre deporre l’ira, praticare l’umiltà, pregare continuamente e riprovare i peccati, e la povertà non ti sarà mai d’intralcio.

Ma che dico? Neppure in quella via di perdono in cui è richiesta la distribuzione del denaro cioè l’elemosina, la povertà è d’impedimento. No. Lo dimostra la vedova che offrì due spiccioli.

Adoperiamo questi rimedi

Avendo dunque imparato il modo di guarire le nostre ferite, adoperiamo questi rimedi. Riacquistata poi la vera sanità, godremo con fiducia della sacra mensa e con grande gloria andremo incontro a Cristo, re della gloria, e conquisteremo per sempre i beni eterni per la grazia, la misericordia e la bontà del Signore nostro Gesù Cristo.

Fonte: www.chiesacattolica.it, Liturgia delle Ore del 23 agosto