Legami di bontà e vincoli d’amore

Con legami di bontà
Omelia per venerdì 7 giugno 2024

L’Amore di Dio per noi non è fatto di costrizioni e sottili ricatti, ma di tenui legami di bontà e fragili vincoli d’amore… Amiamoci così anche noi!

Letture: Os 11,1.3-4.8-9; Is 12,2-6; Ef 3,8-12.14-19; Gv 19,31-37

Il soldato apre il costato di Gesù con la lancia, e subito ne escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia.

Guardare dentro la feritoia

Ma, una volta fuoriusciti sangue ed acqua, quella ferita – come diceva con un’espressione stupenda don Tonino Bello – diventa una feritoia, e lascia intravedere il cuore di Gesù, fonte di tutto l’Amore di Dio per noi.

Anche oggi, in questa solennità, siamo invitati a “sbirciare” dentro quella feritoia e contemplare i sentimenti più profondi di Dio per noi: tutto il Suo Amore infinito.

Amore di Padre

Le sfumature di questo Amore, nel ciclo liturgico “B”, ci sono presentate attraverso un testo molto intimo e commovente del profeta Osea, in cui l’Amore di Dio per il Suo popolo è presentato coi tratti dei sentimenti di un padre (o una madre) verso il suo figlio piccolo, con immagini dolcissime:

A Èfraim io insegnavo a camminare
tenendolo per mano…
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.

L’amore dei genitori è il più generoso e disinteressato che esista in natura, è totalmente univoco: tutta generosità, praticamente senza alcuna corrispondenza (si sa: il bambino è l’essere più egoista che esista).

Legami fragili

È un amore che non costringe, ma cerca di attirare a sé con una “calamita” naturale, che è l’amore stesso, totalmente gratuito. Questa “calamita” è descritta con le parole:

Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d’amore.

I «legami di bontà» sono quanto di più fragile esista: non sono catene, non hanno il potere coercitivo del sottile ricatto, ma solo l’intima forza della speranza di essere capiti e accolti.

I «vincoli di amore» sono più inconsistenti dei legami di sangue, perché non obbligano, ma possono essere sciolti immediatamente, non appena la controparte si stanca.

Il dolore dell’incomprensione

Per descrivere il prezzo di questo amore gratuito, che lascia totalmente liberi, il profeta tratteggia anche – nel cuore di Dio – il retrogusto amaro della delusione dell’amore non capito:

ma essi non compresero
che avevo cura di loro
.

L’incomprensione è un’esperienza che tutti abbiamo fatto, e anche qui il Signore ha qualcosa da insegnarci.

Un Amore non tossico

Purtroppo, ogni giorno la TV e i giornali ci informano degli effetti devastanti dell’incapacità umana di amare così, lasciando liberi e sapendo accettare un eventuale rifiuto o diniego…

Invece Dio si tiene il dolore per sé e lo fa diventare ulteriore “carburante” di passione e compassione per l’uomo:

Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.

Non darò sfogo all’ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Èfraim…

Chiamati a diventare come Dio

La motivazione di questa abissale differenza tra noi è il Signore è incisa a perenne memoria con queste parole:

perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò da te nella mia ira.

Ma non dobbiamo prenderla come scusante, per dire «va beh, io sono solo un uomo, quindi…», anzi: deve essere lo sprone a purificare sempre più il nostro amore fino a farlo diventare come quello di Dio, secondo l’invito di Gesù:

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36).