Ma quali potenze? Cristo è Signore!

Ma quali potenze?!

Come i primi cristiani dobbiamo liberarci dalla schiavitù delle “potenze” terrene e celesti e confidare nella signoria di Cristo che ci ha liberati per sempre.

Omelia per martedì 12 settembre 2023

Letture: Col 2,6-15; Sal 144 (145); Lc 6,12-19

Da quello che ci è dato capire leggendo la lettera, Paolo non ha evangelizzato direttamente i Colossesi (cfr Col 1,4 e 2,1), ma la missione fu svolta da un suo rappresentante apostolico: Èpafra (cfr Col 1,7).

È quest’ultimo a riferire all’apostolo informazioni così allarmanti che Paolo si sente in dovere di scrivere questa lettera (e, quasi contemporaneamente, quella agli Efesini, in cui organizza la dottrina in funzione del nuovo punto di vista scaturito da queste preoccupazioni).

Le preoccupazioni di Paolo

I pericoli che fanno preoccupare Paolo sono le idee e le speculazioni che si incontravano allora tra i Giudei esseni sulle potenze celesti, alle quali si attribuiva il potere di controllare il movimento del cosmo (e alle quali i Colossesi tendevano a dare un’importanza eccessiva, fino a compromettere la supremazia di Cristo).

Ecco il senso del primo ammonimento del brano di quest’oggi:

Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo.

Le “potenze” al loro posto

Paolo non mette in dubbio l’attività o l’esistenza di queste potenze, ma le equipara agli angeli dell’antica tradizione giudaica per rimetterle al giusto posto nel grande piano della salvezza.

Secondo quell’antica tradizione, gli angeli avrebbero svolto il ruolo di intermediari e amministratori della Legge, ma quel ruolo è cessato con l’avvento di Cristo Signore, che ha preso in mano il governo del mondo:

È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza.

La Sua esaltazione celeste l’ha posto al di sopra delle potenze cosmiche, che Egli ha privato delle loro antiche attribuzioni:

Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo.

Liberati per restare liberi

Liberati da questi «elementi del mondo» (cfr Col 2,8.20) mediante l’unione al capo e la partecipazione alla Sua pienezza (cfr 2,10), i cristiani non devono collocarsi nuovamente sotto la loro tirannia con osservanze antiquate e inefficaci.

Quello della libertà conquistataci da Cristo è un tema che sta molto a cuore all’apostolo, tanto che anche ai Galati raccomanda:

Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù (Gal 5,1).

La libertà è un dono che Cristo ci ha conquistato a caro prezzo: quello del suo sangue (cfr 1Pt 1,18-19; 1Cor 6,20; 1Cor 7,23).

Cristo ci ha liberati anche dalla schiavitù della Legge antica, la quale era capace solo di indicare cosa è peccato (suscitando così la concupiscenza), di condannare i trasgressori ed emettere sentenze di morte: per farlo, Dio ha trattato da peccatore il Suo Figlio innocente (cfr 2Cor 5,21) e lo ha consegnato alla morte, «inchiodandolo alla croce»!

Cosa c’entra con noi?

Vi chiederete cosa c’entri con noi questa problematica, ma io vi dico che è molto più attuale e urgente di quanto non sembri:

  • Quanti cristiani (o sedicenti tali) corrono dietro a varie “potenze celesti” invece di stare tranquilli e sereni nella certezza che Cristo ha in mano le sorti del mondo e ha vinto la morte per sempre?
  • Quanti credono agli oroscopi e se ne fanno sistematicamente condizionare la vita, vivendo nell’angoscia e nella paura?
  • Quanti sono totalmente dipendenti dalla superstizione, e credono come dei mammalucchi alla possibilità che qualcuno possa lanciare il malocchio o fare riti Vudù o sortilegi vari per farci del male?
  • Quanti passano la vita intera sui Social per cercare di prevenire (o reagire) le dicerie degli altri o poter seguire le mode del momento così da sentirsi accettati?
  • E quanti – infine – si “barricano” da integerrimi integralisti dietro l’osservanza pedissequa della legge religiosa, per costruirsi attorno un muro invalicabile e sentirsi giusti davanti agli uomini e perfino davanti a Dio?

Ri-centrare la vita in Cristo

Quanti idoli ci tengono ancora schiavi, quanti «elementi del mondo» e «potenze celesti» tengono in scacco la nostra vita, e rendono vana la Croce di Cristo (cfr 1Cor 1,17)! Ognuno ha i suoi…

Abbiamo tutti bisogno di “ri-centrare” la nostra vita in Cristo, per poter affermare con e come Paolo:

…questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano (cfr Gal 2,20-21).