Noi abbiamo il pensiero di Cristo

Noi abbiamo il pensiero di Cristo
Omelia per martedì 3 settembre 2024

Come discepoli del Risorto noi abbiamo ricevuto in dono lo Spirito, ma per avere il pensiero di Cristo dobbiamo fare la volontà del Padre come Gesù.

Letture: 1Cor 2,10-16; Sal 144 (145); Lc 4,31-37

Nella Prima Lettura continuiamo l’ascolto quasi continuo della Prima Lettera di Paolo ai Corinzi.

La “cerniera” necessaria

Tra il brano ascoltato ieri e quello che affrontiamo oggi, però, il Lezionario taglia quattro versetti che, a mio avviso, occorre leggere, altrimenti non si capisce né il nesso né il succo di quanto l’apostolo sta dicendo:

parliamo… di una sapienza che non è di questo mondo… Parliamo della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria… (cfr 1Cor 2,6-9)

Fin dai versetti ascoltati venerdì scorso, Paolo aveva messo a confronto sapienza umana e sapienza divina, poi era sceso nel particolare della fragilità umana (di cui la sapienza divina si serve per mostrare se stessa) prendendo ad esempio prima i Corinti e poi se stesso; ora tratteggia nuovamente in modo teorico e generale la sapienza di Dio, ribadendo la sua misteriosità.

Per rivelazione

La sapienza di Dio, la sapienza della Croce, oltre a lasciare scandalizzato e stupito l’uomo carnale, gli è del tutto incomprensibile:1 è necessaria una rivelazione per opera dello Spirito Santo, perciò, solo l’uomo “spirituale” (cioè guidato e animato dallo Spirito) potrà comprendere il sapiente e misterioso disegno di salvezza di Dio.

Noi abbiamo ricevuto lo Spirito

Paolo, parlando in prima persona plurale per includere tutti i veri discepoli del Risorto,2 confessa apertamente di aver ricevuto lo Spirito e di possedere, perciò, la sapienza divina, il che traspare dalla sua predicazione:

Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali.3

Un dono da non sprecare

Ora, questo dono ricevuto direttamente da Dio non va sprecato: non basta essere battezzati e cresimati per essere uomini spirituali, ma bisogna vivere conseguentemente al dono che ci è stato fatto.

Occorre, cioè, vivere lasciandosi muovere e guidare dallo Spirito, perché

l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio.

Torna il discorso già fatto da Gesù: non basta dire «Signore, Signore»4 per essere cristiani, un concetto ribadito in modo perentorio dai Padri della Chiesa:

È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo.5

Giudicare senza essere giudicati

Se il discepolo si lascia guidare dallo Spirito Santo, può giudicare ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno: è un’affermazione potente, ma vera, perché, quando ci si lascia guidare direttamente da Dio rinunciando ai propri pensieri e ragionamenti, si è sicuramente nella verità.

È una condizione di totale assimilazione e osmosi con Cristo, espressa dall’ultima, stupenda, affermazione di questo brano:

Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.

Il pensiero di Cristo

Cosa significa avere il pensiero di Cristo (nel giudicare ogni cosa)? Lo possiamo capire ascoltando Gesù stesso quando parla della Sua capacità di giudizio:

Il Padre non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio (Gv 5,22).


Io giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato (Gv 5,30).


il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato (Gv 8,16).

Avere il pensiero di Cristo significa fare come Gesù: ascoltare il Padre, rimanere in Lui, cercare e fare soltanto la Sua volontà.

Come discepoli del Risorto dobbiamo lasciar spazio al Padre che, attraverso lo Spirito Santo, parla in noi e ci insegna la Sua volontà.

  1. Cfr 1Cor 1,18.22-25. ↩︎
  2. «tra coloro che sono perfetti…», cfr 1Cor 2,6. ↩︎
  3. Cfr anche 1Cor 2,4-5. ↩︎
  4. Cfr Mt 7,21-23. ↩︎
  5. Ignazio di Antiochia, Lettera agli Efesini. ↩︎