Non aver paura, perché io sono con te
Dio non lascia soli e non abbandona mai i Suoi figli, per questo continua a ripeterci «non aver paura… io sono con te».
Omelia per venerdì 10 maggio 2024
Letture: At 18,9-18; Sal 46 (47); Gv 16,20-23
I versetti degli Atti degli Apostoli che ascoltiamo nella Prima Lettura di oggi sono la continuazione del brano di ieri, e cominciano con una visione notturna, nella quale il Signore rassicura Paolo:
«Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male…»
Promesse da marinaio?
Non so a voi, ma a me non sembrano proprio così mantenute: se si va avanti pochi versetti, infatti, troviamo che
i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale.
È vero: poi alla fine non succede nulla perché il proconsole Gallione è saggio e non ha voglia di quisquilie religiose, ma è pur vero che – se il rapporto di Paolo coi suoi antichi correligionari non fu mai idilliaco – da questo momento in poi non gli daranno un attimo di tregua!
E se a Corinto Paolo poté fermarsi un anno e mezzo, insegnando fra loro la parola di Dio, le fatiche e i pericoli che lo attendevano nei prossimi viaggi non erano certo pochi.
Non aver paura…
«Non aver paura» è una sorta di ritornello nella Bibbia: così si rivolgeva Dio ai Giudici e ai Profeti (cfr Gs 1,9; Gs 10,8; 2Re 1,15 Ger 1,8).
Non sono parole false, perché – se è vero che i pericoli non vengono meno e non sono risparmiati – è ancor più vero che è mantenuta la promessa «io sono con te».
Dio non lascia soli e non abbandona mai i Suoi figli!
Tristezza e gioia
Credo che si possa leggere questa pagina della vicenda di Paolo (come degli altri apostoli) con l’analogia usata da Gesù nel vangelo di oggi:
«La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia».
Sembra quasi che Gesù (che spesso si paragona allo Sposo), si immedesimi nell’uomo che sta vicino alla sua sposa (immagine della Chiesa) che sta per partorire, rassicurandola con un «non aver paura… ci sono qui io con te», e facendola pensare alla gioia che la attende non appena avrà partorito il loro bambino.
Teniamo a mente questa immagine dolcissima assieme alle parole del Signore.