Ossa inaridite, udite la parola del Signore
Omelia per venerdì 23 agosto 2024
Le ossa aride sono il simbolo di una speranza ormai sepolta, ma se ascoltiamo la Parola del Signore possiamo risorgere, dentro e fuori di noi.
Letture: Ez 37,1-14; Sal 106 (107); Mt 22,34-40
Dopo la promessa di una nuova creazione ascoltata nel brano di ieri, il testo di Ezechiele della Prima Lettura odierna è una scena grandiosa, quasi da film colossal: una serie di sequenze in un crescendo drammatico raffigura la potenza creatrice di Dio che è capace di ridare vita a un ammasso di ossa inaridite.
Il contesto
Siamo dopo il 586 a.C., ossia, dopo la distruzione di Gerusalemme e la profanazione del tempio da parte di Nabucodonosor: il popolo di Dio, deportato in Mesopotamia, vive senza più alcuna speranza.
La gente è distrutta, il ritorno in Palestina appare inverosimile; perciò, il lamento dei Giudei si fa cupo e disperato:
“Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti”.
Si paragonano alle ossa ormai aride, chiuse nei sepolcri, simbolo di una morte definitiva e ineluttabile.
A Dio tutto è possibile
Proprio qui, però, Dio si rivela al profeta come datore di vita:
“Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele”.
Ciò che non solo non è fattibile, ma nemmeno pensabile umanamente, è possibile a Dio:1 la Sua onnipotenza e il Suo amore compiranno questo prodigio, riunendo il popolo disperso e riconducendolo nella sua terra.
Una rinascita radicale
Ancora una volta, la trasformazione operata da Dio non riguarda solo la condizione esteriore (da schiavi a liberi, da forestieri a padroni della propria terra), ma parte dal di dentro:
«Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete».
Incoraggiamento
Questa visione grandiosa è una chiave di lettura per ridare speranza a tanti popoli che oggi vivono nell’oppressione, in mezzo a guerre, sopraffazioni e ingiustizie.
Anche la rinascita di molti popoli dopo la tragedia delle due guerre mondiali del secolo scorso è la dimostrazione che Dio può far risorgere la vita là dove non sembra più possibile.
Ascoltare per risorgere
Ma è anche l’invito a chiunque si trovi a vivere stanco, sfiduciato, con le ossa rotte, a sperare contro ogni speranza (cfr Rm 4,18), perché Dio può operare vere e proprie “risurrezioni” nella vita dei Suoi figli: anche questo è segno che crediamo veramente che Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti (cfr 1Cor 15,20).
La condizione perché questa risurrezione-rinascita possa avvenire è accogliere con fede la parola di Dio:
“Ossa inaridite, udite la parola del Signore”.