Padri affettuosi, non insegnanti orgogliosi

Padri amorevoli
Omelia per sabato 7 settembre 2024

Gli apostoli e i missionari del Vangelo, oltre ad essere umili servitori perseguitati, devono essere padri amorevoli per ogni discepolo di Cristo.

Letture: 1Cor 4,6-15; Sal 144 (145); Lc 6,1-5

Anche oggi, nella Prima Lettura, continuiamo l’ascolto e la meditazione della Prima Lettera ai Corinzi.

Stolti e “sapienti”

Sempre sulla falsariga dell’antitesi tra sapienza umana e sapienza divina che ha fatto da asse portante nei primi tre capitoli, Paolo evidenzia un forte contrasto:

  • da una parte i cristiani di Corinto, pieni di boria per i doni ricevuti e persuasi di essere ormai degli “arrivati” nel cammino di fede,
  • dall’altra Paolo e Apollo, deboli e disprezzati, ridotti alla fame e alla sete, oggetto di scherno e vergogna, come condannati a morte a causa di Cristo e del Vangelo.

Ma è negli apostoli che si compie il segno della Croce: forza, sapienza e gloria di Dio.

Sedicenti pedagoghi

L’atteggiamento sbagliato dei Corinzi, purtroppo, è stato “instradato” da sedicenti apostoli (venuti dopo Paolo) che, assieme al messaggio del Vangelo, avevano veicolato considerazioni troppo umane (cfr 2Cor 11,1-15).

Perciò Paolo è costretto a ribadire la necessità di tornare alle origini, a chi li aveva generati nella limpidezza dell’annuncio originario:

Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.

Padri affettuosi

Paolo non si è limitato (e non si limita tuttora, per lettera) a insegnare concetti, ma prova e trasmette un affetto davvero paterno verso i discepoli della comunità; questo è lo scopo e lo stile del suo rimprovero:

Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi.

Al bando ogni orgoglio

All’inizio del brano, oltre a presentare se stesso e Apollo come modelli da imitare, esorta tutti a non gonfiarsi di orgoglio, e lo fa ricordando che ogni dono l’abbiamo ricevuto da Dio:

Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?

Vale per tutto quello cha siamo e abbiamo (la vita, la salute, il tempo, gli affetti…), ma vale ancor di più per i doni spirituali: i carismi.

Lo stile cristiano

Anche in questo breve testo ce n’è per tutti, insomma: sia per i semplici fedeli che – ancor di più – per i ministri del Vangelo.

A noi sacerdoti, Paolo propone il suo fervore perché non dimentichiamo che il Signore ci chiama ad essere padri amorevoli verso le pecorelle che ci ha affidato, disposti a dare la vita per loro a causa del Vangelo di Cristo.

A tutti noi cristiani, propone la via nella nonviolenza, seguendo le orme di Cristo stesso:

Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo… come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.