Per riguardo a loro perdonerò a tutti

Omelia per lunedì 30 giugno 2025
Dio fa sempre prevalere la Sua misericordia nel giudicare l’umanità, per riguardo anche solo di un piccolo numero di giusti che intercedono per tutti.
Letture: Gen 18,16-33; Sal 102 (103); Mt 8,18-22
La Prima Lettura di oggi è una pagina che può essere considerata una pietra miliare della Sacra Scrittura.
Purtroppo, due anni fa il Lezionario proponeva Letture proprie (per la festa di san Tommaso apostolo) e quindi non ho avuto modo di commentarla, anche se l’ho ripresa in modo sintetico il giorno successivo1 e ne avevo fatto un commento più esteso in un’omelia domenicale di sei anni fa.2
Confidenza e intercessione
Dicevo che ci troviamo davanti a una pagina importantissima, perché in Abramo ci è dato un esempio di grandissima fede in Dio e, in questo frangente specifico, della potenza della preghiera di intercessione.
Ricordo che don Patrizio Rota Scalabrini, quando ci spiegava questo testo, ci faceva notare che lo stile è quello della tipica contrattazione tra beduini del deserto, che cercano di spuntare il miglior risultato a proprio favore.
Pertanto, il fatto che Abramo sia consapevole di trattare nientepopodimeno che con Dio stesso, ci fa rimanere meravigliati di fronte alla confidenza che ci può (e ci deve) essere tra l’uomo di preghiera e il suo Dio.3
Osare più di Abramo
Nelle due riflessioni degli anni passati che ho citato in nota facevo leva sul fatto che la confidenza di Abramo, pur grande, è ancora limitata, perché egli – forse per timore di esagerare nelle richieste o di irritare il Signore – si fermò a dieci possibili giusti, ma Dio si sarebbe “accontentato” anche di uno solo!4
Quell’unico saggio che è impossibile trovare sulla terra (tanto è cattiva),5 Dio l’ha mandato dal Cielo, facendo prendere carne umana al Suo unigenito Figlio:6 perciò ci chiede di avere ancor più confidenza nella preghiera di quella che ebbero Abramo e Mosè!
“Per riguardo”
Oggi, però, vorrei sottolineare in particolare un’espressione che torna ben cinque volte nel brano scelto dal Lezionario: «per riguardo».
Anzitutto è Abramo a provocare il Signore con questa espressione:
Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città… non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?»
E il Signore risponde:
«Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Giustizia e misericordia
Il nostro Patriarca ha premuto il tasto giusto:7 conoscendo intimamente il cuore di Dio, ha compreso che il Signore non fa di tutta l’erba un fascio, che per Lui non siamo semplicemente dei numeri, che in Cielo non si utilizza una giustizia sommaria, ma che «il Signore fa distinzione tra l’Egitto e Israele».8
Bene e male non sono assolutamente interscambiabili davanti agli occhi di Dio: il Suo è un giudizio giusto e inappellabile.
Due pesi, due misure?
Allo stesso tempo, però, ha capito che bene e male hanno effetti ben diversi sul cuore di Dio: il male suscita il Suo sdegno e ha strascichi inevitabili, anche per le generazioni successive, ma il bene suscita la Sua infinita misericordia, e causa effetti benefici ben più abbondanti rispetto a quelli scatenati dalla malvagità umana:
«io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti» (cfr Es 20,5s; cfr anche Dt 7,9-11).
Pertanto, se si può cercare una certa “parzialità” in Dio, questa è in favore del bene dell’umanità, tanto che per riguardo anche di un piccolo numero di persone “in gamba”, Dio è disposto ad avere misericordia di tutti!
Stiamo nel numero dei giusti!
Perciò, questo brano, oltre a spingerci a confidare in Dio come e più di Abramo (sapendo che per riguardo alla giustizia e santità di Suo Figlio, sarà sempre disposto a perdonare a tutti), ci invita ad essere tra quei giusti (dieci, o venti, o cinquanta… o speriamo qualcuno in più), per riguardo a quali Dio perdonerà a tutto il mondo.
È questo il grande dono che ci ha fatto nel mistero della Comunione dei Santi, e dell’essere parte del Corpo mistico di Cristo: non solo intercedere per gli altri nella preghiera, ma anche mettendo la nostra giustizia e santità a disposizione per la salvezza dei peccatori.
- Cfr Premura e pazienza di Dio, Omelia per martedì 4 luglio 2023. ⤴
- Cfr Pregare è osare… arrivando fino a uno. Omelia per la 17ª Domenica del Tempo Ordinario (C), 28 luglio 2019. ⤴
- Come quando i libri del Pentateuco ci descrivono Mosè, con il quale il Signore parlava faccia a faccia: cfr Dt 34,10; cfr anche Es 33,11. ⤴
- In realtà, questo “limite” impostosi da Abramo faceva parte della mentalità antica della solidarietà nel bene e nel male, secondo la quale sarebbero bastati anche pochi giusti per salvare la città di Sodoma ma, purtroppo, in questo caso, non ci sono. È evidente l’intento dell’autore di sottolineare quanto universale fosse ridiventata la corruzione umana dopo il diluvio (la corruzione di Sodoma, in tal senso, è solo un altro anello della catena di colpe da cui, secondo la Genesi, è contrassegnata la storia umana fin dalle sue origini). ⤴
- Cfr Sal 14. ⤴
- Cfr Gv 3,17; Gv 6,39. ⤴
- In realtà, Abramo non è “andato a caso”, perché fin da subito ha potuto sperimentare che Dio aveva un riguardo particolare per lui; lo si intuisce dall’inizio del brano: «Il Signore diceva: “Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare…?”». ⤴
- Cfr Es 11,4-7. ⤴