Quelli che vengono dalla fede
Omelia per venerdì 11 ottobre 2024
Venire dalla fede non significa solo imitare l’esempio del patriarca Abramo, ma anche e soprattutto “oltrepassare” la legge come e con Cristo.
Letture: Gal 3,7-14; Sal 110 (111); Lc 11,15-26
Noi di Sotto il Monte l’11 ottobre siamo in grande festa e abbiamo l'”obbligo” di leggere le Letture proprie della solennità di san Giovanni XXIII e di riflettere a partire dal suo esempio di santità.
Ho già dato
Su questo, però, ho scritto già qualcosa l’anno scorso,1 e cito spesso Papa Giovanni nelle mie riflessioni, perciò potete trovare qua e là del materiale di riflessione, se vi serve.
Oggi preferisco continuare la lettura ininterrotta della Lettera di san Paolo ai Galati.
Dalla fede o dalla Legge?
Sviluppando il discorso iniziato ieri, l’apostolo continua a rimarcare la differenza di risultati, in ordine alla salvezza, tra l’osservanza esteriore della Legge e il vivere nella fede.
Solo la fede sincera ha efficacia salvifica, inserendo gli uomini nella discendenza di Abramo, il quale ricevette da Dio proprio questa promessa:
«In te saranno benedette tutte le nazioni» (cfr Gen 12,2-3).
La Legge, invece, non solo non salva nessuno, ma attira su quanti vi fanno affidamento la maledizione che è promessa ai suoi trasgressori: essa, infatti, si limita a indicare le regole da rispettare e le opere da compiere, ma non dà il potere di attuarle.
Liberati dalla maledizione
Se avessimo solo la Legge saremmo perduti: Paolo stesso ne ha fatto esperienza nel suo intimo, e ce la confida quando, nella Lettera ai Romani, racconta il suo combattimento interiore:
in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo… nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che… mi rende schiavo della legge del peccato… Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? (cfr Rm 7,14-25)
A questo grido disperato su chi lo potrà liberare da questa maledizione, l’apostolo risponde proprio nel brano di oggi:
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: «Maledetto chi è appeso al legno».
Scardinata dal di dentro
L’unico modo per scardinare la Legge non è tanto quello di non rispettarla (come già dicevo ieri), ma di superarla “dal di dentro”, sovvertendone le regole ferree e stringenti:
- di fronte alla regola di “accontentarsi” di amare il prossimo e odiare il nemico Gesù estende l’amore su tutti gli uomini, a partire dai nemici (cfr Mt 5,43-48);
- nello spietato e inflessibile principio di premiare i giusti e punire i colpevoli, Gesù “entra a gamba tesa”, facendosi punire come malfattore nonostante la Sua innocenza, al posto dei peccatori!
Figli di Abramo in Cristo Gesù
La via che Paolo ci propone è indicata chiaramente:
figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
Ma, oltre a credere e sperare contro ogni speranza seguendo l’esempio del nostro Patriarca nella fede,2 noi abbiamo la grazia che ci viene dalla redenzione operata da Cristo:
perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.
Perciò, per essere anche noi tra quelli che vengono dalla fede, siamo chiamati a superare ogni giorno le restrizioni stringenti della Legge, lasciando che il nostro cuore si lasci prendere per mano ad amare a 360 gradi, come e con Cristo Gesù.
- Cfr la riflessione dell’anno scorso: Pontefice amato e venerato, Omelia per la festa di san Giovanni XXIII. ↩︎
- Cfr Rm 4,18. ↩︎