Riguardo alla venuta del Signore…

La venuta finale
Omelia per martedì 27 agosto 2024

Il pensiero della venuta finale di Cristo non deve essere uno spauracchio per terrorizzarci, ma una luce che ci chiama a vivere nell’Amore sincero.

Letture: 2Ts 2,1-3.13-17; Sal 95 (96); Mt 23,23-26

Nei primi tre giorni della 21ª settimana del Tempo Ordinario (nel ciclo II), il Lezionario propone qualche “assaggio” della Seconda Lettera ai Tessalonicesi, uno scritto molto breve.

Noi ci dobbiamo accontentare dei testi di oggi e domani, perché ieri abbiamo celebrato solennemente il nostro Patrono sant’Alessandro, meditando letture proprie.

La venuta del Signore

Nel breve brano odierno, Paolo sembra voler “correggere il tiro” su un tema già trattato nella sua Prima Lettera alla comunità di Tessalonica, ovvero: quello della parusia.

Mentre nella Prima Lettera sembrava affermare con certezza che la venuta finale di Cristo era alle porte,1 qui sente il bisogno di tranquillizzare i discepoli di quella comunità, dato che li aveva sentiti oltremodo angustiati dal pensiero di un ritorno imminente del Signore:

Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare…

Più che a un’inutile discussione sul tempo,2 è meglio volgere il pensiero alla situazione attuale della comunità, considerandola alla luce di quel giorno.

Vivere il presente

La comunità di discepoli del Risorto che si mantiene fedele si riconosce dal segno dell’amore e dell’elezione da parte di Dio Padre che, attraverso la potenza dello Spirito, li ha chiamati a entrare in possesso della gloria del Signore Gesù Cristo.

È un modo molto credente (non laico) di raccomandare «vivi l’attimo presente», gustando giorno per giorno l’essere amati da Dio.

È una frase che ripeto spesso alle persone che, nel dialogo spirituale o nella confessione, mi manifestano la loro ansia per il futuro: «non preoccuparti, il Signore ti vuole bene!»

Non farsi ingannare

Molte altre volte mi tocca – con fatica – rasserenare persone che arrivano col cuore confuso per aver ascoltato messaggi apocalittici, millenaristici… lo dico chiaramente anche qui: Padre Livio di Radio Maria, con la sua “Lettura cristiana della cronaca e della storia” è una vera e propria piaga per le anime!

Sentiamo cosa ci dice l’Apostolo in proposito:

vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi… Nessuno vi inganni in alcun modo!

Attaccati al Vangelo

E ci raccomanda di rimanere attaccati a quello che dice il Vangelo e a ciò che la sana Tradizione della Chiesa ci ha trasmesso da sempre:

fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera.

In tutto ciò, parlare del nostro tempo come “il tempo del drago”, e continuare a riferirsi al settimo segreto di Medjugorje, a me personalmente, non pare molto aderente al linguaggio di Nostro Signore (e nemmeno a quello della nostra Madre Celeste per come ce la presentano i Vangeli).3

Dio conforta, non confonde

Per discernere gli spiriti che parlano nel nostro intimo, ricordiamoci sempre che è Satana a scoraggiare, intimorire e confondere il cuore, mentre, invece, Dio conforta e rasserena (orientandoci la bene con tenerezza e rispettando la nostra libertà, e mai minacciandoci o terrorizzandoci):

lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

Fiduciosa attesa

Perciò, vale anche per noi il consiglio di Paolo: il pensiero della venuta finale di Cristo non deve essere uno spauracchio per terrorizzarci, ma una luce che ci chiama a vivere nell’Amore sincero, in un atteggiamento di fiduciosa attesa e speranza.

  1. «noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti…» (cfr 1Ts 4,13-18). ↩︎
  2. Argomento affrontato in 1Ts 5. ↩︎
  3. Cfr Lc 17,20-23. ↩︎