Sant’Alessandro, Patrono di Bergamo
26 agosto

Letture della solennità di Sant’Alessandro martire. Proprio del Lezionario dei Santi della Diocesi di Bergamo.

Prima Lettura

1Mac 2,49-52.57-64

Dal primo libro dei Maccabei

In quel tempo si avvicinava per Mattatia l’ora della morte ed egli disse ai figli:

«Ora dominano superbia e ingiustizia, è il tempo della distruzione e dell’ira rabbiosa.

Ora, figli, mostrate zelo per la legge e date la vostra vita per l’alleanza dei nostri padri.

Ricordate le gesta compiute dai padri ai loro tempi e traetene gloria insigne e nome eterno.

Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e ciò non gli fu accreditato a giustizia?

Davide per la sua pietà ottenne il trono del regno per sempre.

Elia, poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo.

Anania, Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma.

Daniele nella sua innocenza fu sottratto alle fauci dei leoni.

Così, di seguito, considerate di generazione in generazione: quanti hanno fiducia in lui non soccombono.

Non abbiate paura delle parole del perverso, perché la sua gloria andrà a finire ai rifiuti e ai vermi; oggi è esaltato, domani non si trova più, perché ritorna alla polvere e i suoi progetti falliscono.

Figli, siate valorosi e forti nella legge, perché in essa sarete glorificati».

Salmo Responsoriale

Sal 125 (126)

R. Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.


Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R.


Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.


Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.

Seconda Lettura

Fil 1,27-30

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo perché, sia che io venga e vi veda, sia che io rimanga lontano, abbia notizie di voi: che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo, senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari.

Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio. Perché, riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora.

Canto al Vangelo

(cfr Lc 9,24)

Alleluia, alleluia.

Chi perde per me la propria vita,
la salverà, dice il Signore.

Alleluia.

Vangelo

Gv 15,9-16

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda».

Omelie per questa ricorrenza

Se hai un Patrono così… 26/8/2019

Fonte: Proprio del Lezionario della Diocesi di Bergamo