Se Dio non fa preferenze…
Se Dio non pone limiti o barriere alla Sua misericordia e al Suo Amore, dovremmo forse imporli noi? Eppure quante volte è accaduto e accade!
Omelia per lunedì 22 aprile 2024
Letture: At 11,1-18; Sal 41 (42) e 42 (43); Gv 10,1-10
Il battesimo del centurione Cornelio, narrato nel capitolo precedente a quello che ascoltiamo oggi nella Prima Lettura, segna un punto di svolta importante per la storia della Chiesa delle origini.
Dio non fa preferenze
Se già la dispersione seguita all’uccisione di Stefano aveva portato il Vangelo fuori da Gerusalemme, perfino ai Samaritani, ora lo Spirito Santo chiama la Chiesa a rendersi conto che la salvezza è destinata a tutti, anche ai pagani e tutti i popoli non provenienti dal giudaismo.
In casa di Cornelio, infatti, Pietro aveva dovuto riconoscere che
«Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga» (cfr At 10,34-35).
Da quel momento divenne chiaro, almeno in linea di principio, che i pagani potevano essere ammessi al battesimo senza prima dover passare attraverso le osservanze e le pratiche religiose del giudaismo.
Una virata non facile
La decisione di Pietro non sarà una conquista così facile e automatica per la Chiesa primitiva: ci saranno ripensamenti, confronti,1 ritorni di fiamma da parte di chi – preoccupato di una giustizia formale e legalistica – era incapace di comprendere la portata rivoluzionaria del Vangelo (specialmente ad opera dei “giudaizzanti” contro i quali dovette combattere Paolo).
Lo stesso Pietro conoscerà tentennamenti e ripensamenti, come si evince dalle dure parole di Paolo (cfr Gal 2,11-14).
Se Dio ha deciso così…
La frase che mi piace sottolineare di questa pagina è la conclusione del discorso di Pietro a propria giustificazione rispetto ai «fedeli circoncisi lo rimproveravano»:
«Se Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?»
Tradotto:
«Se Dio non fa preferenze, se Dio non pone limiti, barriere, impedimenti o altro… dovrei imporli io?»
Eppure…
È una domanda retorica, eppure… quante volte, nella Chiesa, chi aveva “il potere delle chiavi” ha pensato bene di passare avanti a Dio, di imporre divieti e limiti che Dio voleva abbattere?
Magari pensando pure di fare un favore a Dio! Di “proteggerlo” da eventuali “usurpatori”!
Quante volte nelle nostre “comunità cristiane” ci sono più cavilli burocratici di quelli del Codice civile italiano?
La misericordia non è mai troppa
Gesù ci ha detto di essere misericordiosi come il Padre nostro,2 e so per certo che non raggiungeremo mai un tale livello tale di misericordia, perciò sono sempre più convinto che non rischieremo mai di esagerare o eccedere nella misericordia, nella comprensione, nell’apertura e nell’accoglienza.
- Vedi il cosiddetto “Primo Concilio di Gerusalemme”: At 15,1-29. ↩︎
- Cfr Lc 6,36. ↩︎