Se il tuo occhio è cattivo…

Un occhio avido
Omelia per venerdì 20 giugno 2025

Il nostro occhio rimane semplice e luminoso se non ci lasciamo accecare dall’avidità, ma fissiamo lo sguardo in cielo, dov’è il nostro vero tesoro.

Letture: 2Cor 11,18.21-30; Sal 33 (24); Mt 6,19-23

Anche il vangelo di oggi è uno di quei brani che ho commentato e citato diverse volte nelle mie riflessioni,1 perciò, non mi dilungo e arrivo subito al dunque per aggiungere un altro pensiero.

Occhio luminoso o tenebroso?

Gesù ci mette in guardia, insegnandoci che la lampada del corpo è l’occhio; perciò, dai nostri occhi dipende se il nostro corpo sarà luminoso oppure tenebroso.

Ma cos’è che rende un occhio semplice anziché cattivo?

È il fatto che sia tenuto ben sgombro da ostacoli, che non ci sia davanti una trave,2 in questo caso: il nostro egoismo e la nostra propensione ad arraffare il più possibile.

Davanti ai nostri occhi, spesso, non ci sono delle fette di salame, ma delle banconote da 100!

L’avidità acceca

I falsi tesori che crediamo di individuare su questa terra (e dai quali ci lasciamo ingolosire) sono delle spesse cataratte che oscurano il nostro “occhio” (ovvero: la vista del cuore), accecandoci e pervertendo il giudizio morale.

L’avidità, la sete di denaro, di possesso, di potere, oscura gli occhi e li rende ciechi.

Sappiamo bene cosa sia la corruzione, perché, purtroppo, è una piaga tremenda in Italia ma, nel nostro piccolo, nessuno può negare che l’interesse privato ci onnubila la vista: spesso basta un affetto esagerato per un figlio o un’altra persona cara per lasciarsi corrompere e non essere imparziali.

Come si dice: «l’amore è cieco».

Recuperare l’integrità

Perciò, tutti dobbiamo recuperare l’integrità che è descritta dal profeta Isaia:

Colui che cammina nella giustizia e parla con lealtà,
che rifiuta un guadagno frutto di oppressione,
scuote le mani per non prendere doni di corruzione
e chiude gli occhi per non essere attratto dal male
… (cfr Is 33,14-16)

E allora, è il caso che preghiamo come il salmista:

Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via
(cfr Sal 119,37).

Solo allora il nostro occhio sarà semplice, perché lo terremo fissato sul vero tesoro che è in cielo, come ci raccomanda l’apostolo Paolo:

rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra (cfr Col 3,1s).

  1. Cfr Dov’è il tuo tesoro là sarà il tuo cuore , Omelia per venerdì 21 giugno 2024.
  2. Cfr Mt 7,3-5.