Servitori e collaboratori di Dio

Noi siamo solo servitori e collaboratori, ma è Dio che fa crescere
Omelia per mercoledì 4 settembre 2024

I sacerdoti sono solo servi e collaboratori di Dio, e tutti i cristiani sono campo e edificio di Dio. Evitino le divisioni, per non essere contro-testimoni.

Letture: 1Cor 3,1-9; Sal 32 (33); Lc 4,38-44

Continuiamo, nella Prima Lettura, il nostro ascolto e la nostra meditazione della Prima Lettera ai Corinzi.

Le divisioni

Dopo il lungo discorso per contrapporre sapienza umana e sapienza divina, Paolo torna su un problema concreto della comunità di Corinto, cioè le divisioni.

L’apostolo aveva già accennato a questa preoccupazione fin dall’inizio (nei versetti 10-16 del primo capitolo, che il Lezionario non ci aveva proposto): ora vi torna alla luce del tema appena concluso.

Cristiani immaturi

Senza mezzi termini, Paolo definisce i suoi destinatari immaturi, dei bambini appena nati, per quanto riguarda la fede in Cristo e la vita cristiana: la discordia che serpeggia tra loro li rende uomini “carnali”, anziché “spirituali”, perché si comportano secondo i criteri propri della ragione umana.

Ciò ha impedito loro di capire la funzione dei predicatori, che non sono autori della fede o capi di una fazione, ma solo servi e collaboratori di Dio.

Due rimproveri

Questo brano ci dà modo di raccogliere due richiami: uno rivolto a tutti i cristiani indistintamente, e l’altro a chi ricopre un ministero nella Chiesa.

Bando alle divisioni

Il primo richiamo riguarda proprio la propensione atavica degli esseri umani (e, dunque, anche dei cristiani) a dividersi in fazioni e partiti, per qualsiasi motivo.

Paolo ci tira le orecchie, ricordandoci che le divisioni, per i discepoli del Risorto, non sono solo un piccolo ostacolo o “incidente di percorso”, ma anche uno scandalo.

La comunione e la concordia devono essere il segno distintivo dei discepoli di Cristo,1 perciò, se siamo divisi tra noi, siamo assolutamente una contro-testimonianza!

Se essere divisi in una famiglia (tra papà e mamma, ad esempio) è l’inizio della fine, lo è ancor di più in quella famiglia che è la Chiesa, perché essa è stata posta da Cristo come “faro”, come città sopra il monte, lampada sul candelabro, sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5,13-16)…

Ma se il sale perde il sapore e la candela si mette sotto il letto, diventano del tutto inutili, anzi: dannosi!

Servi, non padroni

Il secondo rimprovero, sottinteso, è per gli apostoli di oggi, che – a imitazione di Paolo e Apollo – devono ricordare di essere sempre e solo servitori e collaboratori di Dio, ed evitare assolutamente di diventare loro stessi motivo di divisione e contrapposizione nella Chiesa.

Quante volte, invece, dai vari cardinali “famosi” ai più semplici “badilanti” del Vangelo (i preti di parrocchia), si cerca di formare attorno a sé una specie di “chiesa personale”! …Il “gruppetto” del parroco contro quello del curato etc.

Solo Dio fa crescere

Che il Signore ci conceda di ripeterci sempre, a vicenda e con sincerità:

né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere.

Noi sacerdoti, siamo infatti collaboratori di Dio, e voi fedeli siete campo di Dio, edificio di Dio.

  1. «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (cfr Gv 13,34-35). ↩︎