Curiosità “santa”. 31ª Domenica del Tempo Ordinario (C)
C’è una curiosità morbosa e maliziosa (quella del farci gli affari degli altri), ma ce n’è anche una “santa”: quella di voler conoscere il Signore come Zaccheo.
Contenuti che riguardano l’argomento “accoglienza”
C’è una curiosità morbosa e maliziosa (quella del farci gli affari degli altri), ma ce n’è anche una “santa”: quella di voler conoscere il Signore come Zaccheo.
Raccontando l’ospitalità di Betania, Luca completa la parabola del buon Samaritano, e ci aiuta a capire cosa significhi «prendersi cura» del nostro prossimo.
È “affollato” di personaggi il racconto della Passione. Ognuno ha qualcosa da insegnarci, in particolare a quale “regista” fare riferimento: l’autore della Vita
La luce che buca le tenebre del nostro cuore è la notizia gioiosa che Dio si è fatto uomo e nostro figlio, per farci tornare nuovamente ad essere Suoi figli
Nell’Incarnazione Dio ha deciso di venire a stare da noi, di fermarsi. Non è l’ospite di passaggio, di un giorno. È «Dio con noi» per sempre. Ci piace l’idea?
Smettiamola di ritagliare solo dei miseri “angolini” per Dio della nostra vita, e diciamogli anche noi – come Maria – : “vieni, Signore! Qui sei a casa Tua!»
Il Battista sa e accetta di non essere altro se non «voce di uno che grida»: si annienta davanti alla Parola di cui è profeta, e questo lo rende ciò che è.
L’Amore di Dio non è in competizione con gli altri nostri amori, ma è la chiave di lettura di ogni altro amore, perché esso sia vero e non una falsificazione.
Cristo è nato per tutti, ma lo hanno incontrato solo quelli che l’hanno saputo riconoscere nella povertà e nella miseria. Facciamoci piccoli e poveri anche noi.