Qual è la ricompensa?
L’apostolo del Vangelo non cerca altra ricompensa se non la gioia e il vanto di poter annunciare Cristo, in tutta gratuità.
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L’apostolo del Vangelo non cerca altra ricompensa se non la gioia e il vanto di poter annunciare Cristo, in tutta gratuità.
Gli apostoli e i missionari del Vangelo, oltre ad essere umili servitori perseguitati, devono essere padri amorevoli per ogni discepolo di Cristo.
L’unico giudice (nostro e dei nostri fratelli) è il Signore, perché solo Lui conosce e manifesta i pensieri e le intenzioni dei cuori.
Le debolezza di Paolo non si riferisce solo alla sua difficoltà di parlare, ma alla scelta di non annunciare nient’altro che Cristo crocifisso.
La sapienza della Croce illumina le tenebre del dolore dal di dentro: Dio non spiega la sofferenza, ma la prende su di Sé, e così la annienta.
Il profeta, e anche il discepolo del Risorto, è fedele alla Parola che annuncia, ed è disposto a tutto per questa fedeltà, fino a dare la vita.
Il bastone e i sandali sono i simboli del del viandante, della Chiesa sinodale, che cerca di camminare assieme invece di rinchiudersi nelle sacrestie.
Essere poveri e deboli non impedisce di essere profeti, anzi: permette alla potenza e alla Parola di Dio di manifestarsi ancor più chiaramente.
Non dobbiamo cercare di capire chi sono i cani e i porci, ma ricordarci che le perle che abbiamo in mano sono i doni gradi di Dio, che vanno custoditi!
Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo». Giovanni è voce per un po’ di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.