L’ultimo fra tutti i santi. Sant’Ambrogio
Ambrogio era cosciente di essere l’ultimo, il meno adatto a fare il vescovo, ma con la grazia di Dio ha annunciato con franchezza il mistero di Cristo a tutti.
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Ambrogio era cosciente di essere l’ultimo, il meno adatto a fare il vescovo, ma con la grazia di Dio ha annunciato con franchezza il mistero di Cristo a tutti.
Gesù ci invita a cogliere ogni occasione per una catechesi, un annuncio schietto di cosa voglia dire vivere da cristiani nel mondo, e ci insegna come farlo.
Se vogliamo cristiani (e quindi attrattivi nella fede), dobbiamo girarci “dal verso giusto”, quello dell’Amore accogliente di Cristo per ogni uomo.
Noi cristiani dovremmo essere “angeli di pace”, evangelizzatori, ma spesso siamo “diavoli”, megafoni e moltiplicatori di ogni divisione, cattiveria e malvagità.
Due #hashtag, due dei miei motti preferiti e Parole compagne di viaggio: «il primo dei peccatori sono io» e «mi è stata usata misericordia». Ve li condivido.
Grazie al cielo – a differenza di quanto avviene in natura – la sproporzione tra l’Amore di Dio e il nostro cercare di corrispondervi è, e rimarrà, incolmabile.
Se l’occhio è luminoso e puntato verso il Regno dei Cieli, non si cade nell’errore della vanagloria, ma si diventa capaci di vantarsi di ciò che è dono di Dio.
Nel difendere il proprio ministero di apostolo, Paolo illustra le altissime qualità dell’apostolato: amore smisurato per la Chiesa e fedeltà assoluta al Vangelo.
Pare che per essere missionari servano dei superpoteri, ma l’unico vero potere da acquisire è sentire nell’intimo la stessa compassione di Cristo per l’umanità.
Perché «ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani»? Oggi meritiamo ancora quel nome? Ce ne sono ancora le condizioni necessarie?