In disparte. 23ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
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La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
Dalla spiritualità di san Benedetto l’Europa ha bisogno di re-imparare l’ascolto e la sobrietà, oggi più che mai!
Davanti ai racconti di deportazione, sopraffazione e violenza, non possiamo che cantare il dolore, provando compassione per gli innocenti e farci loro voce.
Le ingiustizie raccontate dalla Parola di Dio non servono a farci indignare, ma ci invitano a estirpare anzitutto da noi stessi le radici del male.
Fare politica per i cristiani non è solo possibile, ma è un dovere morale, soprattutto nei momenti in cui sono chiamati ad esprimere il loro giudizio.
Se si rinchiude Cristo in un tabernacolo, si rischia veramente di relegarlo lassù, lontano dal mondo, di rendere del tutto inutile la Sua Incarnazione.
Se ci diciamo cristiani non possiamo tacere! Siamo bugiardi ogni volta che, di fronte alle tragedie e alle ingiustizie del mondo, diciamo «cosa ci posso fare?».
All’ennesima dimostrazione di come i soldi e l’avidità accechino l’essere umano, domandiamoci se non è il caso di farci tutti un bell’esame di coscienza.