Molti anticristi sono venuti
La cosa dolorosa è constatare che gli anticristi escono spesso dalle file dei “credenti”: rifiutando la Chiesa, rifiutano Cristo stesso.
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La cosa dolorosa è constatare che gli anticristi escono spesso dalle file dei “credenti”: rifiutando la Chiesa, rifiutano Cristo stesso.
L’irreprensibilità (caratteristica richiesta ai ministri sacri) non significa essere impeccabili, ma saper padroneggiare anche i propri difetti a fin di bene.
La dedicazione di ogni tempio rimanda sempre al dovere di consacrare noi stessi, quel tempio di carne che è il nostro corpo, anzi, il Suo corpo.
Se il proverbio dice «tra moglie e marito non mettere il dito», per spiegare l’amore sponsale Paolo sembra dire: «tra moglie e marito va messo Cristo».
I ministeri che Cristo dona a ciascuno sono dati allo scopo di edificare il Suo Corpo mistico, per arrivare all’unità della fede fino all’uomo perfetto.
Solo se costruiamo la pace come Cristo, abbattendo i muri ed eliminando l’inimicizia, possiamo essere Chiesa e tempio dello Spirito.
Non si può dire di amare Cristo se, contemporaneamente, disprezziamo la Chiesa, Sua sposa. Impariamo ad amare la Chiesa!
La comunione ecclesiale è una concordia fondata sul dialogo, ma anche sulla verità e la franchezza, e si rende visibile nella carità verso i poveri.
Una bellissima pagina dell’autobiografica di santa Teresina di Lisieux ci fa capire come l’amore è il centro di ogni vocazione.
Le membra da amputare dal corpo della Chiesa sono gli atteggiamenti anti-inclusivi, che impediscono ai semplici di incontrare Cristo.