Riguardo alla venuta del Signore…
Il pensiero della venuta finale di Cristo non deve essere uno spauracchio per terrorizzarci, ma una luce che ci chiama a vivere nell’Amore sincero.
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Il pensiero della venuta finale di Cristo non deve essere uno spauracchio per terrorizzarci, ma una luce che ci chiama a vivere nell’Amore sincero.
Il Signore ci dice «venite a me», perché ci vuole consolare e rinfrancare, e si offre di portare i pesi assieme a noi, come nostro “coniuge”.
Il potere che Gesù dà ai Suoi discepoli non è quello di comandare, ma di diventare prolungamento del Suo Amore: è il potere di servire nella carità.
Sant’Agostino diceva che «chi canta prega due volte», ma io dico che chi piange davanti al Signore trafigge il Suo cuore compassionevole e lo “disarma”.
Dio che si è fatto uomo ci chiama farci vicini alla tristezza e alla sofferenza quotidiana dei nostri fratelli, prestandogli il nostro sguardo compassionevole.
Dio ci corregge con amore: ci “ferisce” coi Suoi rimproveri, ma immediatamente versa sulle nostre ferite medicine di compassione e tenerezza. Impariamo da Lui.
Il profeta, oltre ad aiutare il popolo a riconoscere le proprie infedeltà, sa infondere coraggio nella salvezza che viene da Dio quando ci si pente sinceramente.
Come tutti, siamo sempre in cerca del bello e del bene, perché ci fanno sperimentare la felicità. Ma quasi mai li cechiamo nel “posto” giusto, ovvero: in Dio.
L’#hashtag di oggi è “consolare”: è Dio che ci invita a farci tramite del Suo immenso Amore per i nostri fratelli e sorelle che si trovano nell’afflizione.