Cristo, centro del mondo
Paolo ci tramanda uno stupendo inno cristologico della Chiesa primitiva, che è da pregare, meditare e attuare nella nostra vita di credenti.
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Paolo ci tramanda uno stupendo inno cristologico della Chiesa primitiva, che è da pregare, meditare e attuare nella nostra vita di credenti.
L’acqua che sgorga dal tempio di Dio nella visione di Ezechiele prefigura il fiume di grazia che sgorga per noi dal costato di Cristo.
Sta a noi fare di tutto per estirpare le radici del male e far sì che non si odano più voci di pianto e grida di angoscia, denunciando ogni ingiustizia.
La dignità della persona umana deriva da tutti i doni che Dio ha fatto all’uomo, creandolo a Sua immagine e donandogli la sapienza e la Legge.
L’arcobaleno è un segno che abbiamo contemplato fin da bambini… dovremmo guardarlo più spesso con fede per ricordarci del suo vero significato.
La promessa di Dio di non maledire mai più la terra dopo il diluvio universale ci insegna a bandire il pessimismo e confidare sempre in Lui.
Il pentimento di Dio, più che «quanto mai!», esprime il dolore di un padre che si dà la colpa di non essere stato capace di crescere suo figlio.
Questa pagina della Genesi non è solo un racconto delle motivazioni del matrimonio ma, anzitutto, il divin comandamento-divieto della solitudine.
Dio indica un confine preciso alla libertà umana: non tutto si può mangiare, ovvero, non tutto si può possedere e “inglobare” dentro di sé.
L’uomo, immagine di Dio, è il vertice della Creazione, ma non ne è il padrone: è chiamato, anzi, a coltivare il mondo e custodirlo con cura.