Coscienza e verità. 5ª Domenica di Pasqua (B)
L’unico modo per «avere la coscienza in pace» è rimanere nella Verità, ovvero: non interrompere il legame e il rapporto intimo con Dio.
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L’unico modo per «avere la coscienza in pace» è rimanere nella Verità, ovvero: non interrompere il legame e il rapporto intimo con Dio.
La circoncisione del cuore e delle orecchie è la condizione necessaria per entrare in rapporto con Dio e lasciarsi istruire dal Suo Santo Spirito.
Il problema del non ascoltare non risiede nelle orecchie, ma nel cuore, che è ostinato e indurito. Accogliamo l’invito ad accogliere la voce del Signore!
La vera «casa del Padre» da purificare è il nostro cuore: è lì che il “mercato” e un sacco di cose estranee impediscono l’incontro con Dio.
La Quaresima, che cominciamo con la celebrazione delle Ceneri, è un tempo adatto per la compassione, per re-imparare a piangere con chi piange.
Il cuore di Salomone è diviso, perciò l’amore che crede di dare è solo accondiscendenza insensata e irragionevole. Solo Dio ama con cuore integro.
Quando non sappiamo come comportarci non dobbiamo aver paura di chiedere: piuttosto che andare “a casaccio”, domandiamo consiglio!
È il cuore che deve cambiare, che deve convertirsi «prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore», perché è nel cuore che vuole nascere il Signore.
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
La gioia vera è la ricompensa del Padre, che Egli fa scaturire nel segreto del nostro cuore, luogo intimo di incontro con Lui e tempio della Sua presenza.