Tutto l’oro del mondo. 28ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
Per cosa saremmo disposti a dare tutto l’oro del mondo? Se la risposta non è il Regno dei Cieli, beh… dobbiamo riflettere.
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Per cosa saremmo disposti a dare tutto l’oro del mondo? Se la risposta non è il Regno dei Cieli, beh… dobbiamo riflettere.
Un amore, una relazione non può durare né risollevarsi se non ritornando al principio del suo essere: l’Amore di Dio, che ci ha fatti per Sé.
Andando dietro alla “tradizione”, noi cristiani stiamo perdendo per strada ciò per cui Cristo ci ha chiamati: vivere l’Amore per Dio e per il prossimo!
Estrarre dal tesoro del proprio cuore cose antiche e cose nuove significa guardare il passato con sapienza e il futuro con fiducia, in attesa del Regno.
Non si può costringere Dio ad abitare in un tempio fatto di pietre e cemento se lo si è cacciato fuori dal proprio cuore: è una menzogna!
L’immagine dell’auspicato ritorno del popolo al Signore è descritta come un tempo in cui non ci saranno più rimpianti, ma solo un cuore nuovo.
Il più infallibile quesito per far verità sulla nostra vita è proprio questo: «dove hai messo il tuo tesoro?» E, quindi, «dove hai messo il tuo cuore?»
Il cuore di Maria è puro perché semplice, umile, svuotato di tutto il superfluo e accogliente verso ogni cosa che viene da Dio e dai Suoi fratelli più piccoli.
L’Amore di Dio per noi non è fatto di costrizioni e sottili ricatti, ma di tenui legami di bontà e fragili vincoli d’amore… Amiamoci così anche noi!
Noi discepoli del Risorto potremo vivere il frutto della Pentecoste solo se rimarremo sempre uniti e concordi nella preghiera assieme con Maria.