«Se… allora». Sabato dopo le Ceneri
Dio ci mette di fronte il bene e il male e ci fa il grande dono-compito della libertà. Tutto è racchiuso in un «se»: sta a noi scegliere.
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Dio ci mette di fronte il bene e il male e ci fa il grande dono-compito della libertà. Tutto è racchiuso in un «se»: sta a noi scegliere.
Il vero digiuno è cercare la giustizia a tutti i costi, gridando la verità, senza paura di essere profeti scomodi. Non c’è pace senza giustizia e verità!
La Quaresima, che cominciamo con la celebrazione delle Ceneri, è un tempo adatto per la compassione, per re-imparare a piangere con chi piange.
L’invito a «non bere vino» (come i nazirei) è provocazione a rinunciare a qualcosa che ci fa essere come tutti gli altri, per consacrarci totalmente al Signore.
Il digiuno non è rinuncia fine a se stessa, ma un atteggiamento di profonda solidarietà e vicinanza a chi – a causa della cattiveria umana – è privato di tutto
Gesù vuole educare i nostri desideri: ci vuole indurre la fame di un cibo che sfama veramente, e dura per la vita eterna
«Polvere tu sei e in polvere ritornerai» può sembrare una minaccia, ma in realtà dice solo l’Amore infinito di un Dio che non smette di far vivere di sé l’uomo.
La misura dell’Amore è amare “di più”, senza misura. Il perdono è la forma più grande di Amore. Dio ce lo insegna rendendoci destinatari di un perdono smisurato.
Questo momento doloroso mette in quarantena anche la libertà di riunirsi a celebrare i grandi momenti della fede cristiana: chiediamo al Signore di non isolarci
Preghiera, digiuno, misericordia siano per noi un’unica forza mediatrice presso Dio, siano per noi un’unica difesa, un’unica preghiera sotto tre aspetti (dai Discorsi di san Pietro Crisologo)