Preghiera e digiuno per la pace
Preghiera e digiuno sono “armi spirituali” che possono far tacere le armi umane, ripristinando il dialogo profondo tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili.
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Preghiera e digiuno sono “armi spirituali” che possono far tacere le armi umane, ripristinando il dialogo profondo tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili.
Per essere cristiani autentici non basta «non farsi vedere»: occorre confrontarsi in ogni cosa col Padre, che vede e aiuta a capire l’intimità del cuore.
Dio ci mette di fronte il bene e il male e ci fa il grande dono-compito della libertà. Tutto è racchiuso in un «se»: sta a noi scegliere.
Il vero digiuno è cercare la giustizia a tutti i costi, gridando la verità, senza paura di essere profeti scomodi. Non c’è pace senza giustizia e verità!
La Quaresima, che cominciamo con la celebrazione delle Ceneri, è un tempo adatto per la compassione, per re-imparare a piangere con chi piange.
L’invito a «non bere vino» (come i nazirei) è provocazione a rinunciare a qualcosa che ci fa essere come tutti gli altri, per consacrarci totalmente al Signore.
Il digiuno non è rinuncia fine a se stessa, ma un atteggiamento di profonda solidarietà e vicinanza a chi – a causa della cattiveria umana – è privato di tutto
Gesù vuole educare i nostri desideri: ci vuole indurre la fame di un cibo che sfama veramente, e dura per la vita eterna
«Polvere tu sei e in polvere ritornerai» può sembrare una minaccia, ma in realtà dice solo l’Amore infinito di un Dio che non smette di far vivere di sé l’uomo.
La misura dell’Amore è amare “di più”, senza misura. Il perdono è la forma più grande di Amore. Dio ce lo insegna rendendoci destinatari di un perdono smisurato.