Dov’è Dio? Epifania del Signore 2025
Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
Contenuti che riguardano l’argomento “dolore innocente”
Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
Davanti a una madre che piange sconsolata non possiamo rimanere tranquilli sui nostri divani: dobbiamo urlare per sfondare l’indifferenza!
In mezzo alle sofferenze innocenti che fanno piangere il mondo, noi cristiani siamo chiamati alla nonviolenza, affidandoci solamente a Cristo Redentore.
I «perché?» di Giobbe sono il condensato del grido dell’innocente. Lamenti, domande e proteste, se rivolti con fiducia a Dio, sono preghiera autentica.
Giobbe è il modello di come affrontare ogni prova e tentazione: rimanendo irremovibili nella convinzione che il Signore vuole sempre il nostro bene.
La sapienza della Croce illumina le tenebre del dolore dal di dentro: Dio non spiega la sofferenza, ma la prende su di Sé, e così la annienta.
Davanti ai racconti di deportazione, sopraffazione e violenza, non possiamo che cantare il dolore, provando compassione per gli innocenti e farci loro voce.
Dio ci chiede “solo” di avere fede. E vi pare poco?! Avere fede è andare oltre ogni evidente certezza, oltre il dolore, oltre la morte. Come è possibile?
Quando nelle preghiere dei fedeli diciamo «Ascoltaci, Signore», diventiamo la voce e la supplica di tutti i giusti perseguitati.
Non si nasce compassionevoli: è un’arte o, meglio, una virtù da imparare. La vogliamo imparare oggi dalla nostra Madre Celeste, a cura della nostra indifferenza.