Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio
Manifestandosi nel Suo Figlio, Dio ha cominciato a vivere la vita degli uomini, dando a noi uomini la capacità di vivere la vita divina.
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Manifestandosi nel Suo Figlio, Dio ha cominciato a vivere la vita degli uomini, dando a noi uomini la capacità di vivere la vita divina.
Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
Nell’Epifania il Signore si mostra come il Dio di tutti i popoli, non di qualcuno a esclusione di qualcun altro. È ora che la smettiamo di dire «il nostro Dio».
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
L’Epifania è una luce che illumina il mistero dell’Incarnazione: rivela chi è Dio per noi e chi siamo noi per Lui. E ci invita a rivestirci della stessa luce.
Gesù si manifesta come il Figlio amato e prediletto del Padre, e nel Suo rivelarsi svela anche la nostra natura e vocazione di figli amati da Dio
Dio ha squarciato i cieli: ci ha rivelato il Suo mistero, e noi abbiamo il compito di diventare Sua Epifania, per manifestarlo a tutti
Guardare in cielo è l’invito a fidarsi dell’immensa bontà e Provvidenza divina: seguiamo l’esempio dei Magi, e di Abramo, nostro padre nella fede.
Solo per rivelazione del Padre possiamo riconoscere in Gesù l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo e puntare il dito per indicarlo agli uomini.