Beati gli occhi che vedono
Noi cristiani abbiamo già tutto ciò che serve per gioire e non ce ne rendiamo conto, come se avessimo le fette di salame sugli occhi!
Contenuti che riguardano l’argomento “felicità”
Noi cristiani abbiamo già tutto ciò che serve per gioire e non ce ne rendiamo conto, come se avessimo le fette di salame sugli occhi!
I Santi ci invitano a guardare avanti, a metterci in marcia verso la meta che loro hanno già conquistato e ci attende: la Gerusalemme celeste.
Comandandoci di amare con tutto noi stessi, Dio non ci chiede l’impossibile, ma di sperimentare già ora ciò che un giorno vivremo in pienezza.
Molti cristiani sono tristi perché il loro tesoro non è il regno dei cieli, ma un sacco di cose materiali. Per questo dobbiamo tornare come bambini.
Dio ci chiede di rimanere nel Suo Amore perché l’unico modo per conservare in noi la gioia è lasciarci Amare da Lui di continuo, sempre.
Il cristiano non è il “Fantozzi” di turno, “lieto” di subire ingiustamente oltraggi, ma cosciente della beatitudine di assomigliare al Maestro.
La gioia è un sentimento spontaneo, ma imparare a gioire si può. Ce lo insegna la Scrittura attraverso la gioia di Maria, dei Profeti e i consigli di san Paolo.
Come tutti, siamo sempre in cerca del bello e del bene, perché ci fanno sperimentare la felicità. Ma quasi mai li cechiamo nel “posto” giusto, ovvero: in Dio.
Quando tutti i prepotenti si saranno distrutti a vicenda, chi resterà ad abitare la terra? I miti, «un popolo umile e povero» che confida nel Signore.
La Scrittura ha la pretesa di insegnarci la “ricetta” della felicità, e lo fa senza chiedere in cambio null’altro che di fidarci di Dio e di essere costanti.