San Giuseppe: figlio e padre
In Giuseppe il desiderio di ogni uomo di mettere al mondo una discendenza si è trasformato nello scoprirsi padre in modo ancora più alto.
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In Giuseppe il desiderio di ogni uomo di mettere al mondo una discendenza si è trasformato nello scoprirsi padre in modo ancora più alto.
Dalla supplica di Azaria possiamo imparare che se possiamo rivolgerci con fiducia a Dio è solo per amore del Suo nome e per la Sua fedeltà.
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
La Scrittura ci mette in guardia dal fidarsi troppo di se stessi, perché questo allontana da Dio e dai fratelli. La cura è la carità verso i piccoli e i poveri.
Quando nelle preghiere dei fedeli diciamo «Ascoltaci, Signore», diventiamo la voce e la supplica di tutti i giusti perseguitati.
Il Signore confida nell’efficacia della Sua Parola pur conoscendo la nostra impermeabilità alla Sua voce e la nostra poca fiducia in Lui.
«Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra?». Lo stupore invade il cuore di Salomone e diventa preghiera davanti a un Dio che si fa “piccolo”.
La tentazione e il peccato dell’uomo è valutare ogni cosa col metodo del “contare”, voler dare un valore economico e venale a tutto, anche a ciò che è grazia.
Impariamo anche noi a rifugiarci in Dio quando ci troviamo nell’amarezza a causa di tensioni, incomprensioni, e litigi: il Signore guarda alla nostra afflizione.
Solo se confidiamo nel Signore e – come Davide – ci mettiamo dietro il Suo scudo con umiltà potremo vincere ogni battaglia e anche la guerra contro il male.