Caro Filemone, ti scrivo
Il biglietto di Paolo a Filemone, in realtà, è destinato a ciascuno di noi: tutti dobbiamo imparare a vivere solo come figli di Dio e fratelli in Cristo Gesù.
Contenuti che riguardano l’argomento “Figlio di Dio”
Il biglietto di Paolo a Filemone, in realtà, è destinato a ciascuno di noi: tutti dobbiamo imparare a vivere solo come figli di Dio e fratelli in Cristo Gesù.
Dio dev’essere benedetto perché Lui per primo ci ha benedetti, fin dall’eternità, con un’infinta abbondanza di grazie spirituali, effuse su tutta l’umanità.
La vita di fede è gustare di essere figli di Dio e vivere la fedeltà al Padre non per paura o costrizione, ma nella gioia di appartenergli.
Il cristiano dipende dalla Parola di Dio viva ed eterna, la Parola che è Gesù: da essa è generato e rigenerato.
Se ci rendessimo conto di quale genere di Amore siamo destinatari da parte di Dio, non potremmo far altro che scioglierci in lacrime. Lasciamoci amare!
Dicendoci «Ecco il mio servo», Dio ci chiede di puntare lo sguardo e non distoglierlo un solo istante dal Suo Figlio, l’Amore Crocifisso.
Quante volte Dio ci lascia fare, anche quando scegliamo strade sbagliate e facciamo il male… perché è capace di scrivere dritto sulle nostre righe storte.
«O voi tutti assetati, venite all’acqua»: così Isaia sembra ricordarci che il Battesimo ci ha spalancato la porta del cuore di Dio, da cui sgorga il Suo Amore.
Essere generati da Dio non ci garantisce di non peccare, ma ci dà la possibilità di ascoltare la Sua Parola seminata in noi e lasciarla crescere ogni giorno.
L’autorità nella Chiesa si esprime nel servizio, non nel cercare titoli onorifici o riconoscimenti. Dobbiamo ambire solo al titolo che ci dà Dio: “figlio mio”.