Non ci sia altro vanto che nella croce di Cristo
L’invito di questa festa non è altro che contemplare con gratitudine la Croce di Cristo, che ci ha ottenuto la salvezza e la vittoria.
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L’invito di questa festa non è altro che contemplare con gratitudine la Croce di Cristo, che ci ha ottenuto la salvezza e la vittoria.
L’apostolo del Vangelo non cerca altra ricompensa se non la gioia e il vanto di poter annunciare Cristo, in tutta gratuità.
Il prete è chiamato al servizio perché Cristo, il Maestro e il Signore, si è fatto servo. Se non serve la Chiesa, il prete non serve a niente!
Il discorso che Paolo fa agli anziani di Efeso è un vademecum per ogni cristiano che ha a cuore la Chiesa, specialmente per i pastori d’anime.
A Corinto Paolo prima si mantiene col suo lavoro, poi si dedica totalmente alla predicazione. Anche nella Chiesa di oggi qualcuno “vive” del proprio apostolato.
Si ama sempre “invano”, inutilmente, perché l’Amore vero è totale gratuità: questo è l’Amore che contempliamo nella Passione del Signore.
Dicendoci «Ecco il mio servo», Dio ci chiede di puntare lo sguardo e non distoglierlo un solo istante dal Suo Figlio, l’Amore Crocifisso.
L’Amore di Dio per noi è tanto grande da farsi dono e sacrificio: non c’è “libro” migliore del Crocifisso per poterlo comprendere.
La vera «casa del Padre» da purificare è il nostro cuore: è lì che il “mercato” e un sacco di cose estranee impediscono l’incontro con Dio.
Dio è sorprendente: pensa e agisce sempre al contrario di quello che immaginiamo noi. Impariamo da Lui a sorprendere il mondo, andando controcorrente, con Amore.