Il tribunale della misericordia
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
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La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
Perché la nostra coscienza si convinca della grandezza della misericordia di Dio dobbiamo ripeterci spesso: «Dio è più grande del nostro peccato!»
Conversione è allontanarsi dal male e dal peccato, ma noi siamo più inclini ad allontanarci dalla strada buona, perché ci costa fatica rimanerle fedeli.
Il biancore incredibile delle vesti di Gesù trasfigurato richiama la nostra veste battesimale, resa candida perché lavata nel sangue dell’Agnello.
Il pianto straziante di Davide che grida «figlio mio! Fossi morto io invece di te» è la rappresentazione di quello che prova Dio per ciascuno di noi Suoi figli.
La conversione di Paolo, più che tornare indietro sui propri passi, è stata un andare avanti, verso la conoscenza del vero volto di Dio: quello di Cristo Gesù.
Siamo sempre alla ricerca dell’uomo forte, ma Dio ha scelto di venirci incontro nella debolezza, come un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.
Viviamo come se il Vangelo non fosse mai stato annunciato, come se “il bello” dovesse ancora venire. Rileggiamolo col cuore, e diciamo «il bello inizia adesso!»
Lo srotolarsi della nostra vita, quello che decidiamo di fare o non fare dipende sostanzialmente dall’immagine che abbiamo di noi stessi e, soprattutto, di Dio.
Dio è sorprendente: pensa e agisce sempre al contrario di quello che immaginiamo noi. Impariamo da Lui a sorprendere il mondo, andando controcorrente, con Amore.