In disparte. 23ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
Contenuti che riguardano l’argomento “immagine di Dio”
La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
Dio ci dona un cuore nuovo e uno spirito nuovo per amore del Suo nome, perché il nome di Dio è misericordia, e non può far altro che amarci.
Spesso i proverbi della “saggezza” popolare denotano una visione distorta di Dio: oltre al cuore dobbiamo convertire i nostri modi di dire.
L’incontro di Elia col Signore sull’Oreb è un’occasione di discernimento e purificazione delle proprie convinzioni: su Dio, su di sé e sugli altri.
Solo Dio può rispondere alle grandi domande di senso della nostra vita. Smettiamola di cercare risposte da cose o idoli che non ci possono salvare!
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
Perché la nostra coscienza si convinca della grandezza della misericordia di Dio dobbiamo ripeterci spesso: «Dio è più grande del nostro peccato!»
Conversione è allontanarsi dal male e dal peccato, ma noi siamo più inclini ad allontanarci dalla strada buona, perché ci costa fatica rimanerle fedeli.
Il biancore incredibile delle vesti di Gesù trasfigurato richiama la nostra veste battesimale, resa candida perché lavata nel sangue dell’Agnello.
Il pianto straziante di Davide che grida «figlio mio! Fossi morto io invece di te» è la rappresentazione di quello che prova Dio per ciascuno di noi Suoi figli.