Per tradizione. 22ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
Andando dietro alla “tradizione”, noi cristiani stiamo perdendo per strada ciò per cui Cristo ci ha chiamati: vivere l’Amore per Dio e per il prossimo!
Contenuti che riguardano l’argomento “legalismo”
Andando dietro alla “tradizione”, noi cristiani stiamo perdendo per strada ciò per cui Cristo ci ha chiamati: vivere l’Amore per Dio e per il prossimo!
Nell’affermazione «Misericordia io voglio e non sacrifici» è racchiuso il senso vero e profondo della Legge. Nostro compito è comprenderlo.
Tanti chiedono ogni quanto sia bene confessarsi… ma se amiamo il Signore la domanda non ha senso! Il nostro rapporto con Dio non è un contratto!
La Chiesa ha sempre la tentazione di imporre agli uomini pesi, tradizioni, usanze del passato: per sentirsi al sicuro e per paura di doversi rinnovare.
Se Dio non pone limiti o barriere alla Sua misericordia e al Suo Amore, dovremmo forse imporli noi? Eppure quante volte è accaduto e accade!
Il rinnovamento del culto richiesto dai Profeti consiste nel fare di se stessi un sacrificio: «uno spirito contrito, un cuore affranto è sacrificio a Dio».
Se vogliamo aprirci alla novità dell’opera di Dio dobbiamo far di tutto per scacciare la nostalgia del passato, delle vecchie abitudini e delle nostre sicurezze.
Come i primi cristiani dobbiamo liberarci dalla schiavitù delle “potenze” terrene e celesti e confidare nella signoria di Cristo che ci ha liberati per sempre.
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.
La Parola di Gesù ci scuota non solo per quando siamo insipidi e inutili, ma anche per quando di “sale” ne mettiamo troppo e rendiamo invivibile la fede.