Vicino agli occhi, vicino al cuore? 15ª Domenica del Tempo Ordinario (C)
Non è affatto scontato che le situazioni di bisogno che abbiamo vicino a noi muovano immediatamente la nostra carità, anzi: spesso «vediamo e passiamo oltre».
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Non è affatto scontato che le situazioni di bisogno che abbiamo vicino a noi muovano immediatamente la nostra carità, anzi: spesso «vediamo e passiamo oltre».
Se vogliamo re-imparare ad amare, dobbiamo andare a scuola dai bambini, che nel loro cuore “elastico” hanno spazio per tutti e non gettano via nessuno
Se vogliamo mantenerci “sani dentro” non abbiamo altra via che quella scelta da Gesù: uscire da noi stessi e andare incontro agli altri
Essere amici di Dio non è una nostra conquista, ma un dono ricevuto in anticipo, incondizionatamente. Se vogliamo restare in questa amicizia, lasciamoci amare!
Se siamo come Giuda la notte resterà notte, ma se facciamo come Nicodemo, andando da Gesù, veniamo verso la luce: la nostra notte risplenderà della luce di Dio.
Dieci Parole, non dieci obblighi e restrizioni: Dio non è uno che pretende prima di aiutarci, ma Colui che ci ha già amati e ci Ama, prima ancora di parlarci.
Gesù vuole farci capire che siamo dipendenti dall’Amore, che l’Amore per Dio e per il prossimo è il cardine della nostra vita: non possiamo fare a meno di Amare
Gesù non ci manda un altro avvocato al posto suo, ma un avvocato in più, attraverso il quale starci ancora più vicino, ispirandoci e fortificandoci da dentro.
Quello che ci chiede Gesù non è la direzione naturale seguita dal nostro cuore, anzi: è proprio l’opposta. Il cuore da prendere come riferimento è quello di Dio
L’origine della Legge è il cuore di Dio, il suo Amore infinito per noi. E la destinazione della Legge è il cuore dell’uomo. Gesù è venuto a rivelarcelo