Cittadini sottomessi e obbedienti
I cristiani devono essere anzitutto buoni e onesti cittadini, e per fare questo non basta obbedire alle leggi civili ma, prima ancora, a quella dell’Amore.
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I cristiani devono essere anzitutto buoni e onesti cittadini, e per fare questo non basta obbedire alle leggi civili ma, prima ancora, a quella dell’Amore.
Paolo parla di “perdita” e “guadagno”, come un operatore di Borsa, per dire che l’unico “titolo” che vale è la conoscenza di Cristo.
Solo se costruiamo la pace come Cristo, abbattendo i muri ed eliminando l’inimicizia, possiamo essere Chiesa e tempio dello Spirito.
Amare con tutto noi stessi, come lo Spirito Santo ci dà la forza di fare, è l’unica legge di cui abbiamo bisogno noi discepoli del Risorto.
La circoncisione è il simbolo di una religiosità fatta di opere che sono l’osservanza sterile della Legge, ma è dal cuore che deve partire tutto.
Cristo è morto in croce per noi per liberarci dai “lacci” delle prescrizioni religiose e vivere la libertà dell’Amare con cuore nuovo e generoso.
La vita di fede è gustare di essere figli di Dio e vivere la fedeltà al Padre non per paura o costrizione, ma nella gioia di appartenergli.
Venire dalla fede non significa solo imitare l’esempio del patriarca Abramo, ma anche e soprattutto “oltrepassare” la legge come e con Cristo.
La Legge, da sola, è come un albero secco e morto: possiamo anche addobbarlo di tutto punto ma non sarà mai capace di portare frutti.
Un amore, una relazione non può durare né risollevarsi se non ritornando al principio del suo essere: l’Amore di Dio, che ci ha fatti per Sé.