Dov’è Dio? Epifania del Signore 2025
Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
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Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
Non dobbiamo aspettare mille anni per vedere la vittoria di Cristo sul mondo: essa si compie negli eletti che vivono con fede la sofferenza e la persecuzione.
L’ora e il giorno del giudizio (decritti simbolicamente nell’Apocalisse come mietitura e vendemmia) verranno: attendiamoli con fede e nella carità.
Come discepoli del Risorto, siamo chiamati a seguire l’Agnello, a lasciarci guidare da Lui ovunque vada, anche verso la croce.
L’armatura descritta da Paolo è l’insieme delle armi spirituali di cui Dio riveste ogni cristiano per affrontare la battaglia contro il Maligno.
Giobbe è il modello di come affrontare ogni prova e tentazione: rimanendo irremovibili nella convinzione che il Signore vuole sempre il nostro bene.
Vanità non è il mondo in se stesso, ma l’illusoria pretesa di cercare in esso la gioia e il senso della vita che, invece, stanno altrove: in Dio.
Dal nostro punto di vista ci sembra sia sempre tutto ok, ma ci siamo confrontati con la Parola di Dio, coi comandi del Signore?
Entrare nel cuore di Erode ci aiuta a capire le nostre dinamiche interiori: non basta ascoltare la coscienza. Per fare il bene bisogna odiare il male.
Per un credente è un brutto segno pensare alla fine del mondo con angoscia, perché «allora i giusti splenderanno come il sole nel Regno di Dio».