Fino a dare la vita
Il profeta, e anche il discepolo del Risorto, è fedele alla Parola che annuncia, ed è disposto a tutto per questa fedeltà, fino a dare la vita.
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Il profeta, e anche il discepolo del Risorto, è fedele alla Parola che annuncia, ed è disposto a tutto per questa fedeltà, fino a dare la vita.
Portare nel proprio corpo la morte di Gesù non significa fare le vittime, ma vivere in tutto e per tutto come Cristo, fino al dono totale di sé.
Gli Atti degli Apostoli terminano con gli arresti domiciliari di Paolo, ma – come aveva detto a Timoteo – la Parola di Dio non può essere messa in catene.
Chi è pieno di sé non può accogliere lo Spirito Santo e gli altri doni di grazia che il Signore ci vuole fare. Svuotiamoci, come Stefano, per accoglierli.
Il cristiano non è il “Fantozzi” di turno, “lieto” di subire ingiustamente oltraggi, ma cosciente della beatitudine di assomigliare al Maestro.
Se ci diciamo cristiani non possiamo tacere! Siamo bugiardi ogni volta che, di fronte alle tragedie e alle ingiustizie del mondo, diciamo «cosa ci posso fare?».
Le chiavi del Regno dei Cieli sono la rinuncia a sé, l’accoglienza della Croce e la sequela di Cristo nel dono generoso della nostra vita agli altri.
Giovanni Battista (come Gesù), ci insegna che non si può e non si deve mai tacere la verità, scendendo a compromessi e a sotterfugi, a costo della propria vita!
Giovanni il Battista è precursore della vita di Cristo in tutto, dalla nascita alla morte (dalle Omelie di san Beda, il Venerabile, sacerdote).
Mangiare e bere sono le cose che facciamo più spesso e ossessionano la nostra vita… ma lo facciamo perché abbiamo davvero fame e sete? E di che cosa?