Perché l’ira di Dio? Santissima Trinità (A)
Quando evochiamo l’ira di Dio dipingiamo un demone, non certo il Dio Padre che ci ha fatto conoscere Gesù e che lo Spirito Santo ci fa conoscere sempre meglio.
Contenuti che riguardano l’argomento “misericordia”
Quando evochiamo l’ira di Dio dipingiamo un demone, non certo il Dio Padre che ci ha fatto conoscere Gesù e che lo Spirito Santo ci fa conoscere sempre meglio.
Gesù è il servo sofferente: «non grida e non alza il tono», non esagera… Sia questo anche il nostro atteggiamento, entrando nei giorni santi dietro a Gesù.
In un mondo dominato dai “web influencer”, Gesù ci propone come modello il Padre Celeste. Solo Lui ci può guidare alla pienezza di una vita vera e realizzabile.
La Parola di Gesù ci scuota non solo per quando siamo insipidi e inutili, ma anche per quando di “sale” ne mettiamo troppo e rendiamo invivibile la fede.
L’#hashtag di oggi è “consolare”: è Dio che ci invita a farci tramite del Suo immenso Amore per i nostri fratelli e sorelle che si trovano nell’afflizione.
C’è una curiosità morbosa e maliziosa (quella del farci gli affari degli altri), ma ce n’è anche una “santa”: quella di voler conoscere il Signore come Zaccheo.
Quante volte ci capita di allungare in avanti le braccia in segno di rifiuto e di dire «è un problema tuo»? Ma Dio vuole che sentiamo i fratelli come nostri.
Il confronto con Dio non regge se pretendiamo di proiettare in Lui le nostre caratteristiche, se ne facciamo un idolo. Dobbiamo invece assomigliargli nell’Amore e nella misericordia.
Nonostante le nostre infedeltà, il Signore ci invita a non aver paura di metterci a Sua disposizione, dicendo ogni giorno il nostro «Eccomi!»
Le tristi vicende coniugali di Osea ci aiutano a entrare nel cuore di Dio, infinitamente grande e fedele nell’Amore nonostante le nostre continue infedeltà.