C’è notte e notte. 4ª Domenica di Quaresima (B)
Se siamo come Giuda la notte resterà notte, ma se facciamo come Nicodemo, andando da Gesù, veniamo verso la luce: la nostra notte risplenderà della luce di Dio.
Contenuti che riguardano l’argomento “misericordia”
Se siamo come Giuda la notte resterà notte, ma se facciamo come Nicodemo, andando da Gesù, veniamo verso la luce: la nostra notte risplenderà della luce di Dio.
Vogliamo continuare a vivere da capre, selvatici e indipendenti, oppure diventare pecore docili e miti, che si lasciano guidare dal Signore incontro ai poveri?
Dio ci chiede di cambiare, di metterci in gioco, di sporcarci le mani, invece di stare in disparte senza far nulla a giudicare gli altri.
La distanza tra il modo di fare di Dio e il nostro è immensa… Se vogliamo entrare a far parte del Suo progetto, occorre che ci diamo da fare per colmarla.
Dio non ragiona per calcoli: in matematica avrebbe un bel “4”! La misura del Suo Amore (che si manifesta nella misericordia e nel perdono) è amare senza misura.
Quando si vuol conoscere qualcuno gli si chiede anzitutto il nome: «Chi sei? Come ti chiami?». Così fa l’uomo con Dio, da sempre. E Lui ce lo rivela.
Non si può essere cristiani da soli. Non si può dire «Io credo» se non assieme ai nostri fratelli radunati nel Cenacolo per celebrare l’Eucaristia.
Invece di chiederci chi tradirà Gesù, chiediamoci chi è il discepolo amato. E meravigliamoci di scoprire che è Giuda, Pietro, io, tu, tutti noi peccatori!
La misura dell’Amore è amare “di più”, senza misura. Il perdono è la forma più grande di Amore. Dio ce lo insegna rendendoci destinatari di un perdono smisurato.
Quello che ci chiede Gesù non è la direzione naturale seguita dal nostro cuore, anzi: è proprio l’opposta. Il cuore da prendere come riferimento è quello di Dio