Come avverrà questo? 4ª Domenica di Avvento (B)
Non si tratta di chiedersi come sarà questo Natale, ma di capire cosa possiamo e dobbiamo fare per essere pronti a viverlo bene. Andiamo a scuola da Maria.
Contenuti che riguardano l’argomento “obbedienza”
Non si tratta di chiedersi come sarà questo Natale, ma di capire cosa possiamo e dobbiamo fare per essere pronti a viverlo bene. Andiamo a scuola da Maria.
Anche il Signore, come le mamme coi figli che combinano guai, continua a ripeterci «Se mi avessi ascoltato…». Impariamo che le Sue parole sono il nostro bene.
Paolo usa l’immagine forte della schiavitù nei confronti della giustizia: è un’iperbole per descrivere l’obbedienza totale alla legge dell’Amore di Dio.
Non si nasce compassionevoli: è un’arte o, meglio, una virtù da imparare. La vogliamo imparare oggi dalla nostra Madre Celeste, a cura della nostra indifferenza.
Dio mantiene sempre le Sue promesse, a patto che noi glielo consentiamo, disponendo la nostra vita ad accogliere docilmente i Suoi progetti e la Sua volontà.
Obbedienza è ascoltare il Signore fino in fondo, anche quando le conseguenze possono far pensar male di Lui. È fidarsi ciecamente di Dio, a costo della vita.
Obbedire ciecamente a Dio è l’unico modo per trovare la strada e raggiungere il traguardo, perché noi siamo ciechi, e occorre che Lui ci guidi coi Suoi comandi.
Solo l’anima a cui il Signore si è degnato di fare grandi cose può magnificarlo con lode degna. dal Commento su san Luca di san Beda il Venerabile (Magnificat).
Al contrario di quanto dice l’antico proverbio – nella realtà «Dio propone… e l’uomo dispone». Il condizionale davanti ai Suoi comandi è la regola, purtroppo.
Ci pensano già i potenti della terra a cercare di mettere a tacere i profeti, ma se lo fa la Chiesa… è destinata a morire!