Cose nuove e cose antiche
Estrarre dal tesoro del proprio cuore cose antiche e cose nuove significa guardare il passato con sapienza e il futuro con fiducia, in attesa del Regno.
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Estrarre dal tesoro del proprio cuore cose antiche e cose nuove significa guardare il passato con sapienza e il futuro con fiducia, in attesa del Regno.
Molti cristiani sono tristi perché il loro tesoro non è il regno dei cieli, ma un sacco di cose materiali. Per questo dobbiamo tornare come bambini.
Per un credente è un brutto segno pensare alla fine del mondo con angoscia, perché «allora i giusti splenderanno come il sole nel Regno di Dio».
Più che sforzarsi di essere “terreno buono” la nostra vita deve cercare di imitare sempre più la generosità del Padre nel seminare il bene.
Non dobbiamo cercare di capire chi sono i cani e i porci, ma ricordarci che le perle che abbiamo in mano sono i doni gradi di Dio, che vanno custoditi!
La cosa importante è continuare a crescere, senza continuare a fare la conta dei risultati, perché il tempo della mietitura lo conosce il Signore.
Sì, Gesù è davvero «fuori di sé», perché si è spogliato della Sua divinità per venirci incontro, e noi non abbiamo altra strada da seguire che questa.
È stupefacente l’immediatezza del perdono di Dio a fronte del pentimento di Davide, anzi, del suo semplice ammettere il proprio peccato. È qualcosa da meditare.
Quando ci presenteremo davanti all’Onnipotente, non ci chiederà conto di quante preghiere avremo detto, ma se avremo saputo riconoscerlo nei poveri.
Lo srotolarsi della nostra vita, quello che decidiamo di fare o non fare dipende sostanzialmente dall’immagine che abbiamo di noi stessi e, soprattutto, di Dio.