Pentimento e perdono
È stupefacente l’immediatezza del perdono di Dio a fronte del pentimento di Davide, anzi, del suo semplice ammettere il proprio peccato. È qualcosa da meditare.
Contenuti che riguardano l’argomento “parabole”
È stupefacente l’immediatezza del perdono di Dio a fronte del pentimento di Davide, anzi, del suo semplice ammettere il proprio peccato. È qualcosa da meditare.
Quando ci presenteremo davanti all’Onnipotente, non ci chiederà conto di quante preghiere avremo detto, ma se avremo saputo riconoscerlo nei poveri.
Lo srotolarsi della nostra vita, quello che decidiamo di fare o non fare dipende sostanzialmente dall’immagine che abbiamo di noi stessi e, soprattutto, di Dio.
Può sembrare fuori luogo parlare di questo nostro tempo come «momento favorevole», eppure è così. È tempo di svegliarci dal sonno e preparare le nostre lampade.
Oggi alla Messa bisognerebbe dire «Beati gli invitati che non rifiutano l’invito alla Cena dell’Agnello». Ma spesso è la Chiesa che ha generato questo rifiuto.
Scappare lontano dal Signore ci colloca lontano dai fratelli e viceversa. Abbiamo molto da imparare dalla parabola di Giona e da quella del Buon Samaritano.
Siamo noi quelli che stanno maltrattando la vita, l’uomo e l’intero Creato come fossimo padroni del mondo: è inutile che ce la prendiamo con qualcun altro.
Se essere incoerenti significa saper ammettere di aver sbagliato, saper ritornare sui propri passi, sapersi pentire… beh: è melgio essere incoerenti, no?
Matteo, esperto di conti, si accorse presto di come la contabilità di Dio funzionasse in modo difforme da quella terrena. E noi cosa aspettiamo a capirlo?
È facile dire di aver capito gli insegnamenti di Gesù. Molto più difficile è metterli in pratica. Lo è stato per i discepoli, lo è ancor di più per noi.