Santo il Signore Dio
Anche noi siamo chiamati a proclamare «Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente!», ma soprattutto a desiderare l’incontro con Lui.
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Anche noi siamo chiamati a proclamare «Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente!», ma soprattutto a desiderare l’incontro con Lui.
Qual è la cittadinanza che ci sta a cuore? Quella dei Cieli o il domicilio provvisorio di questo mondo? Forza, discepoli del Risorto: corriamo verso la meta!
Molti cristiani sono tristi perché il loro tesoro non è il regno dei cieli, ma un sacco di cose materiali. Per questo dobbiamo tornare come bambini.
Il pensiero di dover morire è un trauma, e ci fa piangere come nel momento in cui siamo venuti al mondo. Ma ciò che ci attende oltre quella soglia è splendido.
Immaginiamo Maria in Paradiso, “tra le nuvole” assieme ad angeli e santi, ma l’unica nube in cui Maria vive e ha sempre vissuto è quella della presenza di Dio.
La nostra Mamma Celeste è sulla porta del Paradiso per accoglierci, e sta a scrutare l’orizzonte con impazienza, finché non siamo tutti entrati nella casa del Padre.
La Città Santa, che Dio ha preparato come la Sua dimora eterna con gli uomini, «scende dal cielo», ma dobbiamo cominciare a edificarla noi, vivendo nell’Amore
Non possiamo sempre voltare la faccia dall’altra parte, dicendo «ci penserò, c’è tempo»… perché ora di tempo non ce n’è più! Gesù ci ha avvisati
Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano (dai Discorsi di san Bernardo)