Per tradizione. 22ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
Andando dietro alla “tradizione”, noi cristiani stiamo perdendo per strada ciò per cui Cristo ci ha chiamati: vivere l’Amore per Dio e per il prossimo!
Contenuti che riguardano l’argomento “Parola di Dio”
Andando dietro alla “tradizione”, noi cristiani stiamo perdendo per strada ciò per cui Cristo ci ha chiamati: vivere l’Amore per Dio e per il prossimo!
«Figlio dell’uomo, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». L’invito di Dio non è solo a Ezechiele, ma a ciascuno di noi.
Più che sforzarsi di essere “terreno buono” la nostra vita deve cercare di imitare sempre più la generosità del Padre nel seminare il bene.
Ci sono varie differenze nei racconti evangelici riguardanti lo stesso fatto: anche queste hanno qualcosa di importante da insegnarci.
Davanti ai racconti di deportazione, sopraffazione e violenza, non possiamo che cantare il dolore, provando compassione per gli innocenti e farci loro voce.
Quante volte il Signore ci ha detto, in un modo o nell’altro, che la nostra testardaggine ci porterà a farci male? Anche la Scrittura ci aiuta a riflettere.
Il cristiano dipende dalla Parola di Dio viva ed eterna, la Parola che è Gesù: da essa è generato e rigenerato.
Gli Atti degli Apostoli terminano con gli arresti domiciliari di Paolo, ma – come aveva detto a Timoteo – la Parola di Dio non può essere messa in catene.
Il discorso che Paolo fa agli anziani di Efeso è un vademecum per ogni cristiano che ha a cuore la Chiesa, specialmente per i pastori d’anime.
Il Signore non forza il nostro cuore: occorre essere persone aperte (cioè attente, accoglienti, disponibili) per poter essere “apribili”. Siamo così!