Ottimismo ingenuo? 15ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Quello di Gesù nel descrivere i frutti abbondanti della semina non è ottimismo ingenuo, ma perfetta conoscenza della larghezza dell’Amore di Dio.
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Quello di Gesù nel descrivere i frutti abbondanti della semina non è ottimismo ingenuo, ma perfetta conoscenza della larghezza dell’Amore di Dio.
Non è un inganno quello di Rebecca verso Isacco, ma il tentativo scaltro di orientare le cose secondo la volontà di Dio. Noi per cosa usiamo la nostra furbizia?
Spesso diciamo che la volontà di Dio è incomprensibile. Ma siamo proprio sicuri che quella che chiamiamo Sua volontà non siano nostre idee distorte su di Lui?
Come e più di tutti i profeti, anche Giovanni Battista ha scrutato e indagato le Scritture per cercare di sapere chi era il Cristo che preannunciava.
Parola di Dio non sono solo le pagine della Sacra Scrittura, ma tutta la nostra vita quotidiana e ordinaria, se la sappiamo leggere con fede.
L’unico che può spiegare le Scritture è Cristo, perché tutte le Sacre Scritture parlano di Lui; anzi: è Lui la Parola di Dio incarnata e viva che parla all’uomo
L’unità dei cristiani non si basa su un accordo o un compromesso: ciò che unisce i credenti in una cosa sola è la Parola incarnata: Cristo e il Suo Vangelo.
Alcune parole, frasi o invocazioni della Sacra Scrittura non vanno solo capite, ma addirittura appuntate, appese alla testiera del letto, sul frigorifero!
Non facciamoci ingannare! Anche in un mondo così segnato da dolorosi sconvolgimenti c’è la possibilità di vivere da buoni cristiani e onesti cittadini.
Cristo vuole gettare il fuoco del Suo Amore sulla nostra fede all’acqua di rose, tiepida e insipida. Ma attenti: il vero fuoco è Lui, non la nostra arroganza.