Ha tanto amato il mondo da… 4ª Domenica di Quaresima (B)
L’Amore di Dio per noi è tanto grande da farsi dono e sacrificio: non c’è “libro” migliore del Crocifisso per poterlo comprendere.
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L’Amore di Dio per noi è tanto grande da farsi dono e sacrificio: non c’è “libro” migliore del Crocifisso per poterlo comprendere.
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
Perché la nostra coscienza si convinca della grandezza della misericordia di Dio dobbiamo ripeterci spesso: «Dio è più grande del nostro peccato!»
La vergogna collettiva è il sentimento che potrebbe aiutare noi cristiani a recuperare il senso del dovere evangelico di essere «lievito nella pasta».
Dio non ci tenta, mai! Tutt’al più, permette che siamo tentati, ma sempre standoci accanto nel momento della prova e della tentazione.
Alture, vitelli, templi… quando la religione si mette a servizio della politica, l’infedeltà e l’idolatria sono servite su un piatto d’argento!
La tentazione e il peccato dell’uomo è valutare ogni cosa col metodo del “contare”, voler dare un valore economico e venale a tutto, anche a ciò che è grazia.
È stupefacente l’immediatezza del perdono di Dio a fronte del pentimento di Davide, anzi, del suo semplice ammettere il proprio peccato. È qualcosa da meditare.
Amare non a parole ma con i fatti e nella verità significa anzitutto uscire dalla nostra indifferenza che ci rende insensibili e distratti verso i fratelli.