Confessioni “complicate”
Le complicazioni nell’esporre i nostri peccati in confessione sono stratagemmi del diavolo per farci perdere la serenità e la speranza nella misericordia divina.
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Le complicazioni nell’esporre i nostri peccati in confessione sono stratagemmi del diavolo per farci perdere la serenità e la speranza nella misericordia divina.
Spesso i proverbi della “saggezza” popolare denotano una visione distorta di Dio: oltre al cuore dobbiamo convertire i nostri modi di dire.
Dio ha dato agli uomini il potere di rimettere i peccati, e non solo ai sacerdoti nel ministero della riconciliazione, ma a tutti, gli uni verso gli altri, ma…
Se tutti possiamo condizionarci a vicenda nel fare il bene o nel peccare, la responsabilità di chi ha un compito educativo è molto più grave.
Le ingiustizie raccontate dalla Parola di Dio non servono a farci indignare, ma ci invitano a estirpare anzitutto da noi stessi le radici del male.
Se la Chiesa vuole essere profetica come Elia, deve essere libera da tutti, e poter dire «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto».
Non possiamo pretendere di pregare e ottenere “miracoli” se prima non confessiamo sinceramente le nostre colpe e non ci riconciliamo coi fratelli.
L’uomo, nella sua insipienza e cattiveria, compie le profezie di rifiuto del Messia; Dio, nella Sua immensa bontà, realizza le Sue promesse di bene.
L’Amore di Dio per noi è tanto grande da farsi dono e sacrificio: non c’è “libro” migliore del Crocifisso per poterlo comprendere.
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.