Chi si vanta, si vanti nel Signore
Dio chiama i semplici e gli ultimi. E se per caso avessimo di che vantarci impariamo a farlo nel Signore, prendendo la Sua Croce come unico vanto.
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Dio chiama i semplici e gli ultimi. E se per caso avessimo di che vantarci impariamo a farlo nel Signore, prendendo la Sua Croce come unico vanto.
Per quanto Dio sia misericordioso e conceda a tutti di pentirsi, non ci si può prendere gioco di Lui in eterno, perciò la Sua giustizia sarà inesorabile.
Il Signore ci dice «venite a me», perché ci vuole consolare e rinfrancare, e si offre di portare i pesi assieme a noi, come nostro “coniuge”.
La benevolenza di Dio si manifesta nel Suo non sottrarsi mai del tutto di fronte al rifiuto dell’uomo, ma farsi, invece, ulteriormente piccolo.
Essere poveri e deboli non impedisce di essere profeti, anzi: permette alla potenza e alla Parola di Dio di manifestarsi ancor più chiaramente.
Il fatto che Caterina fosse illetterata non è un invito a non studiare, ma a cercare con tutto il cuore di farsi istruire da Dio, che si rivela ai piccoli.
Fare il bene non è una cosa che viene naturale, nemmeno alle persone più buone: è qualcosa da imparare, giorno per giorno, imitando il Signore.
Solo se confidiamo nel Signore e – come Davide – ci mettiamo dietro il Suo scudo con umiltà potremo vincere ogni battaglia e anche la guerra contro il male.
L’uomo crede di «fare la storia», ma è Dio a prenderlo per mano e condurlo passo passo al compimento dei Suoi disegni. Certo, occorre essere docili con Lui.
Dio non deride la nostra fragilità, ma ci dice «Non temere, io ti vengo in aiuto». Ci prende per mano e ci dà tutto quanto è necessario per rimetterci in pista.