Fame e sete, mai! 18ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
Gesù ci promette che se andiamo a Lui e crediamo in Lui non avremo mai più fame né sete. Siamo pronti per questo slancio verso l’Eternità?
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Gesù ci promette che se andiamo a Lui e crediamo in Lui non avremo mai più fame né sete. Siamo pronti per questo slancio verso l’Eternità?
Il bastone e i sandali sono i simboli del del viandante, della Chiesa sinodale, che cerca di camminare assieme invece di rinchiudersi nelle sacrestie.
Dalla spiritualità di san Benedetto l’Europa ha bisogno di re-imparare l’ascolto e la sobrietà, oggi più che mai!
Essere poveri e deboli non impedisce di essere profeti, anzi: permette alla potenza e alla Parola di Dio di manifestarsi ancor più chiaramente.
Il rimprovero profetico di Giacomo non è rivolto solo ai ricchi di denaro, ma a chi resta indifferente e non fa nulla per combattere le ingiustizie.
Dio non deride la nostra fragilità, ma ci dice «Non temere, io ti vengo in aiuto». Ci prende per mano e ci dà tutto quanto è necessario per rimetterci in pista.
Quando ci presenteremo davanti all’Onnipotente, non ci chiederà conto di quante preghiere avremo detto, ma se avremo saputo riconoscerlo nei poveri.
Al centro della vita di san Francesco sta Gesù Crocifisso, al quale cercò di configurarsi sempre più, fino al punto da riceverne il segno mirabile nel suo corpo.
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.
L’ospitalità di Abramo è esemplare non tanto per la quantità e la qualità di quello che ha messo in tavola, ma per il disinteresse con cui l’ha praticata.